Napoli, la difesa non è più ermetica

Il tecnico del Napoli Walter Mazzarri dovrà porre rimedio ai troppi gol presi dalla sua squadra

Stando ai numeri del solo campionato, il Napoli ha subìto finora 17 reti, delle quali ben 10 nelle ultime cinque partite, decisamente troppe, per una squadra che punta a centrare un piazzamento che le consenta di giocare  in Europa anche – Champions o Europa League che sia – la prossima stagione.

La difesa a tre, che nei primi due campionati della gestione Mazzarri era stata uno dei punti di forza della squadra partenopea, in questa annata non si sta dimostrando altrettanto granitica, ma il tecnico di San Vincenzo – per il momento – resta fedele al suo credo tattico, passando ad uno schieramento difensivo a quattro, solo quando il Napoli è sotto nel punteggio.

ABBIAMO GLI UOMINI ADATTI PER GIOCARE A TRE DIETRO? – In un qualsiasi modulo che preveda una difesa a tre è fondamentale che almeno due uomini – i laterali di centro-destradestra e centro-sinistra – siano rapidi e bravi a marcare l’uomo, mentre come perno centrale del terzetto occorre un calciatore di buona tecnica che sia utile anche per costruire bene il gioco partendo dalle retrovie.

L’attuale trio titolare della della difesa azzurra è composto – in attesa del recupero di Britos, che comunque è uno stopper dalla buona prestanza fisica ma non certo veloce – da Hugo Campagnaro, Paolo Cannavaro e Salvatore Aronica. L’italo-argentino Campagnaro   è quello più dotato tecnicamente, l’ex doriano, infatti, nasce come centrocampista offensivo e solo nel 2006, Gigi Cagni, all’epoca suo allenatore a Piacenza, lo imposta come difensore. “El toro” è quindi utilissimo quando si deve far partire l’azione da dietro ma in marcatura alterna interventi da applausi ad amnesie che spesso portano ad incassare reti.

Veniamo a Paolo Cannavaro, il capitano, encomiabile sotto il profilo dell’impegno, è ottimo in marcatura a uomo sull’avversario ma non ha certo il piede tenero e quasi sempre, quando è in possesso di palla, effettua dei lunghi lanci a scavalcare il centrocampo che non producono nulla di buono, tramutandosi in palloni regalati agli avversari.

C’è poi il palermitano Totò Aronica, che è un fedelissimo di Mazzarri. L’ex della Reggina gioca sul centro-sinistra o come vice Cannavaro quando questi manca, ma anch’egli, come Campagnaro, alterna giocate apprezzabili e strafalcioni incredibili.

COME PORRE RIMEDIO? – Dato che le alternative del reparto arretrato – Federico Fernandez, David Ignacio Fideleff e Gianluca Grava – per vari motivi hanno poco spazio, per far sì che il Napoli prenda meno gol, si possono percorrere due strade: la prima è quella che porta al prossimo mercato di gennaio, dove si potrebbe andare a prendere almeno un difensore di grosso spessore che garantisca esperienza, solidità e sicurezza al reparto; la seconda invece sarebbe quella di passare stabilmente ad una difesa a quattro, a cui gli attuali difensori partenopei, viste le proprie caratteristiche, sembrano potersi adattare meglio rispetto a quanto visto difendendo a tre, conoscendo Mazzarri, però, questa seconda alternativa difficilmente verrà presa in considerazione.

Stefano Boggia

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