Monti: “Preoccupato per i toni anti tedeschi dell’Italia”

Mario Monti è «molto preoccupato» per i toni anti tedeschi che si sono levati recentemente in Italia con le accuse alla Germania di durezza e di arroganza

Mario Monti è «molto preoccupato» per i toni anti tedeschi che si sono levati recentemente in Italia con le accuse alla Germania di durezza e di arroganza. «Ho riferito al cancelliere Merkel del crescente risentimento qui in parlamento contro l’Ue, contro l’euro, contro i tedeschi e a volte contro lo stesso cancelliere» dice il Presidente del Consiglio in un’intervista allo Spiegel, «questo è però un problema che va molto oltre il rapporto tra Germania e Italia. Le tensioni che da anni accompagnano l’Eurozona hanno già i connotati di una dissoluzione psicologica dell’Europa. Dobbiamo lavorare duro per contrastarle».

Uno dei problemi più gravi ed inquietanti per l’Europa, aggiunge Monti, è la contrapposizione tra i Paesi del Nord e quelli del Sud. «Esiste una contrapposizione frontale con reciproci rimproveri» dice, «è una cosa molto inquietante che dobbiamo combattere». «Sono convinto che la maggioranza dei tedeschi abbiano una simpatia istintiva per l’Italia», continua, «mentre gli italiani ammirano i tedeschi per le loro qualità. Ho però l’impressione che la maggior parte dei tedeschi ritenga che l’Italia abbia già ricevuto aiuti finanziari dalla Germania o dall’UE, ma non è vero. Non abbiamo ricevuto nemmeno un euro».

“Alla Germania chiedo sostegno morale, non finanziario”
Alla Germania l’Italia chiede «sostegno morale e non finanziario». A sottolinearlo, in un’intervista allo Spiegel, è Mario Monti che al settimanale tedesco illustra i suoi piani: restare in carica fino ad aprile 2013 e salvare l’Italia dalla rovina finanziaria. «Con il sostegno morale di alcuni amici europei, Germania in primis» aggiunge, «dico chiaramente che si tratta di sostegno morale, non finanziario». Il Presidente del Consiglio sottolinea che i Paesi economicamente forti dell’Eurozona «dovrebbero lasciare più spazio di manovra agli Stati che applicano con la massima precisione le direttive europee».

Fonte: LA STAMPA.IT

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