L’ingiusto razzismo “porcino”

L'animale più ghettizzato dalla cultura nostrana

L’animale più ghettizzato dalla cultura nostrana

Hai atteggiamenti sconci o dici frasi volgari? Sei un maiale.
Pratichi pedofilia? Sei un porco.
Vivi in un ambiente lercio? Vivi in un porcile.
Quella donna ha uno spiccato talento sensuale? È una porca.
Quella donna fa sesso con diversi uomini? È una troia (che ricordiamo è la femminina del maiale).
Sei un po’ incapace? Sei un salame (che è pur sempre parte del maiale).
Una persona si fa i comodi suoi? Si fa i porci comodi.
C’è il porcino che è amato, esaltato e gustato… si, peccato che sia un fungo.

Il destino del maiale è di essere insultato è ghettizzato, più degli altri animali: voce di popolo dice che il maiale è sporco ma in realtà è tra gli animali più puliti e igienici.
Addirittura anche George Orwell, in uno dei suoi capolavori (“la fattoria degli animali”) pone i maiali come capi della rivolta ma, allo stesso tempo, come esempio negativo di logoramento del potere.

Questa curiosa forma di razzismo continua tuttora negli Stati Uniti, esattamente nel Queens (nello stato di New York) e ne è vittima Nadine Darsnlal, un’ex veterana di marina militare.
La donna, che ha contratto la meningite batterica durante una missione, ha adottato così Wilbur, un simpatico maialino da terapia: è tale e quale a un cane o un gatto, è affettuosissimo e, di prima mattina, riempie di piccoli baci la guancia della padrona dormiente.
Purtroppo il dipartimento sanitario di New York non approva questo dolce binomio ed ha multato la signora Darsnlal di ben cinquecento dollari, per possesso illegale di animali: in realtà la presenza del porcino è certificata e approvata come giusta prestazione sanitaria, ma nonostante il giudice ne fosse consapevole, la multa è stata pagata.

Purtroppo il caso non è isolato, perché nello stato della Florida (precisamente a Palm Beach) un altro maiale (chiamato Wilbur, curiosa omonimia) è vittima delle proteste di un quartiere: il suo padrone, Rori Halpern, sostiene che l’animale lo aiuta moltissimo con i suoi figli, affetti da disordini e deficit di attenzione e iperattività.
Il signor Halpern ha usato una frase involontariamente comica per spiegare l’utilità del suo amato porcino: “Wilbur li aiuta a venire fuori dal guscio”.

Da un padre che adotta un maiale come compagnia, si potrà magari immaginare dei figli pennuti?

Rey Brembilla

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