Mucche e maiali per gli scioperi del Kenya

porci

Similitudini goliardiche tra il mondo suino ed il mondo politico partendo da un episodio in Kenya

Non c’è vergognarsi a pensare che talvolta una compagna di classe un po’ belloccia e volgare, che mostrava le gambe ai compagni di classe o ai professori, poteva essere definita “vacca” o “ vaccona”, se si vuole essere volgari.

Oggigiorno facilmente una donna politica di bell’aspetto e magari giovane, se associata ad un certo personaggio politico, diventa automaticamente una “troia” ( in origine termine per definire la femmina del maiale).

Spesso i palazzi della politica sono detti “mangiatoie” e i politici “porci”.

In questi giorni, in Kenya, i termini non sono più modi di dire ma clamorose realtà.
A seguito degli scioperi degli insegnanti e dell’alto stipendio richiesto dai politici, rispettivamente mucche e maiali hanno invaso le aule e le città.

Gli insegnanti scioperano perché si aumenti il loro stipendio (ora di 140 euro) che è eccessivamente basso a confronto dell’inflazione: dal 1997 lo stipendio non è stato più aumentato.
I bambini non vanno più a scuola.

Al posto dei marmocchi entrano disordinatamente in classe i grossi bovini: vane interrogazioni per loro, poiché l’unica risposta è “ Muuh”, magari inteneriscono qualche professore con un litro di buon latte.

Il manifestante Boniface Mwangi invece è finito in prigione per aver dato via libera a Nairobi ad un’orda di maiali e maialini: protestava contro la richiesta d’aumento di stipendio dei politici kenioti, (che già guadagnano ben 131 volte un salario minimo di un operaio), ossia ottantamila euro al mese.

Versando secchi di sangue per le strade della capitale, i porci avevano scritto sulla schiena l’ammontare dello stipendio di un parlamentare locale.
Paradossalmente la protesta è stata sedata dalla polizia, che guadagna appena cento euro al mese. I maiali sono stati evacuati.

Forse l’Italia avrebbe qualche vantaggio se in politica ci fossero dei maiali.

A dispetto delle dicerie il maiale è un animale pulito e altamente igenico, sporco solamente perché vive nel letame: forse semplicemente questo lo differenzierebbe dai politici di un certo genere, che invece sono puliti esteriormente ma sporchissimi in realtà.

Inoltre il politico/maiale dovrà evitare di trangugiare cibo a grandi quantità (magari a costi ridicoli) , poiché avrà timore che gli venga “la pancetta”.

In Italia e nel mondo salgono alla politica anche uomini e donne di sport (fino a poco fa una canoista era ministro della Repubblica).
Lo stesso non potrà esistere con i maiali, poiché saranno un po’ dispiaciuti a solo a sentir parlare di “coppe”!

Rey Brembilla

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