Calcio, Delio Rossi: “Chiedo scusa a tutti. Esigo rispetto per la mia famiglia”

Delio Rossi, ex allenatore della Fiorentina, ha tenuto una conferenza stampa dopo l’aggressione ad Adem Liajic

“La mia avventura è finita, non come volevo finisse: il mio è stato un gesto deprecabile, sbagliato ma umanamente anche giustificato”. Delio Rossi, conclude pronunciando queste parole la sua avventura alla guida della Fiorentina  dopo l’esonero in seguito all’aggressione ad Adem Liajic. L’allenatore ha lasciato solo intendere cosa sia accaduto con il giocatore serbo quando Liajic è stato sostituito : “Il primo punto fermo per me è il rispetto della mia persona, del mio lavoro, della squadra che alleno e il rispetto della mia famiglia, se non rispettano questi sentimenti per me non va bene. Sono stati toccati questi sentimenti ma mi ha dato fastidio il fatto di essere ipocriti”.

All’ormai ex tecnico della squadra viola hanno dato fastidio i commenti che sono giunti al termine della partita. “Il gesto è brutto, deprecabile, se fatto nello spogliatoio passava per virile o sanguigno mentre davanti alle telecamere si parla di violenza. Non è giusto, se il gesto è brutto lo è sempre. Io non ho mai detto di essere padre Pio e la mia strada dice che non ho mai alzato un dito nei confronti di nessuno, non l’ho fatto sui miei figli. Ho sbagliato, pago, sto pagando e pagherò”, aggiunge Rossi chiedendo scusa a tutti.

Delio Rossi ha poi sommariamente ripercorso la sua storia personale. “La mia è la storia di un ragazzo che ha iniziato ad allenare i bambini del Foggia per portarli fuori dalle strade, ha allenato gli operai la sera, ha allenato nei campi polverosi della Serie C. Sono arrivato ad allenare nei professionisti e non mi sono mai premesso di dare giudizi lesivi nei riguardi di nessuno, ho solo pensato a lavorare. Sono per la cultura dell’esempio, e continuerò ad esserlo”, prosegue il tecnico che poi fa ricorso ad un proverbio indiano: “Prima di dare giudizi su una persona devi camminare due giorni nei suoi mocassini, dice un proverbio indiano. Molte volte ferisce più la lingua della spada. Io sono sempre stato uno che è andato avanti sulla sua strada ma su certe situazioni non transigo. Dobbiamo smetterla con il perbenismo, con la maleducazione, è giusto rispettare le regole. Sono pentito e chiedo scusa per il gesto e sto già pagando, ho pagato e pagherò”, ripete Rossi.

Il tecnico in chiusura di conferenza stampa, in cui non ha voluto rispondere ai giornalisti, ha chiesto ai tifosi della Fiorentina di stare vicino alla squadra. “In questo momento la barca è quasi in porto, bisogna mettere solo l’ancora, ma la palla rotola ancora. Avremo modo di parlare, alla gente di Firenze dico solo di stare vicino alla squadra alla famiglia Della Valle e a questi giocatori. Del resto allenatori e giocatori passano ma i colori rimangono. Io ho sempre operato per il bene della mia squadra e se mi trovo in questa situazione è per questo, se fossi stato un altro me ne sarei fregato. Io certe cose me le tengo dentro”.

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