Napoli – Siena 2 a 1 – Le pagelle del direttore Marco Branca

De Sanctis – Voto 5 – Della serie l’avrei parata anche io. L’estremo difensore azzurro fa un errore madornale al quinto minuto di gioco che permette a Destro di metterla comodamente in rete. Altri interventi da brividi durante la partita, che però vengono in parte compensati da due parate decisive.

Cannavaro – 4,5 – Gioca poco e male. La difesa azzurra è allo sbando e lui è il simbolo di questo tracollo.
Campagnaro – 5 – Anche lui non è da meno ma almeno crea l’azione che porta al risultato di 2 a 1.
Britos – 4 – Non si è ancora ben capita la ragione per cui una squadra qualificata alla Champions abbia comprato lui e non Mimmo Criscito. Forse perché l’uruguaiano percepiva un terzo rispetto all’ex Genoa?

Maggio  – 5,5 – Solita generosità ma nulla più. Impreciso nei cross e svogliato in fase difensiva.
Dossena – 6,5 – Di stima. Gioca la sua solita partita mediocre ma almeno ha il merito di buttarla dentro ben due volte. Certo la sua alternativa (Zuniga ndr) non fa certo sorridere. Forse sarebbe stato meglio puntare più spesso sull’ex Liverpool e meno sul colombiano. Ma Mazzarri stravede per l’ex Siena… chissà perché.

Inler – 3 – Chi dice 14 milioni, chi dice 18, chi dice 16, quel che è certo è che son soldi sprecati. Il Napoli il grande centrocampista lo aveva in casa (Cigarini ndr) ma il “grande” mister toscano ha deciso che il nazionale italiano non era adatto ai suoi schemi… chissà perché.
Gargano – 5 – Ci risiamo. Recupera dieci palloni ma ne perde venti. Stesso problema dell’anno scorso. Certo non lo si può accusare di scarso impegno: lui almeno ce la mette tutta.

Hamsik – 5 – A parte l’assist fortunoso a Dossena e un buon tiro nulla più. Nonostante ciò viene acclamato dagli ultras che, quasi come dispetto al Pocho, lo applaudono anche le (parecchie) volte che sbaglia.
Pandev –  6,5 – Gioca un’ottima partita anche se non è il Pandev brillante delle ultime partite: evidentemente anche lui è stanco, non ha giocato quasi tutta la stagione ed ora pretendere che giochi al 100% cinque partite di seguito sarebbe un grosso errore.

Lavezzi – 10 – Umiltà, onestà e omissione di ruffianeria. Non ha mai dichiarato di sentirsi un “napoletano doc” anche nei momenti in cui tutti lo osannavano persino per una flatulenza. Non ha mai baciato la maglia, non ha mai baciato stemmi o dichiarato amore eterno. Quando lo hanno paragonato a Maradona si è sempre rifiutato (al contrario di Cavani ad esempio ndr.) e continuamente ha dichiarato di sentirsi argentino e non uno “scugnizzo napoletano”. Evidentemente ai tifosi (solo ad una parte in verità) non è bastato che il Pocho sia stato per rendimento il miglior calciatore azzurro degli ultimi cinque anni. I fischi che solo una parte della tifoseria gli ha riservato hanno dentro un misto tra irriconoscenza ed inciviltà verso un calciatore che innanzitutto, allo stato, è ancora del Napoli ma che inoltre si è battuto in campo nonostante l’umiliazione che stava ricevendo. La domanda è: cosa succederà se Lavezzi dovesse restare? Alla coerenza l’ardua sentenza.

Fernandez 6 (a fasi alterne), Zuniga 3 (prestazione inutile, sarebbe forse stato meglio far esordire un giovane), Grava 6 (di stima).

Mazzarri – 2 – Squadra come al solito senza idee, che si affida o al Pocho o alla fortuna. Il tecnico livornese ha avuto il “merito” di aver buttato un campionato mediocre nel cestino (per usare un eufemismo), campionato che poteva essere vinto a mani basse, ma lui era troppo impegnato a lamentarsi per le “troppe competizioni” che il Napoli disputava.

De Laurentiis – Ve lo dico la prossima settimana.

M.B.

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