Per tutta la mattina la musica di Lucio Dalla ha continuato a risuonare per le vie di Bologna e ancora migliaia di persone si sono recate alla camera ardente a Palazzo d’Accursio aperta oggi dalle 7 fino alle 13.30.
Intanto quelle che sarebbero diventate più di 50.000 persone hanno iniziato a prendere posto in “piazza Grande” o nei posti disponibili della basilica di San Petronio, dove si è celebrato il rito funebre. Verso le 14:30 la musica che risuonava in città si è interrotta per lasciare la parola a Monsignor Gabriele Cavina, pro-vicario generale della diocesi di Bologna, e al confessore di Dalla, padre Bernardo Boschi che si è occupato dell’omelia. Il feretro è stato trasportato in Chiesa tra applausi e pianti di commozione mentre le campane suonavano a lutto. Monsignor Cavina ha esordito dicendo che San Petronio è piccola per racchiudere l’affetto dei bolognesi, nel giorno in cui l’artista avrebbe compiuto 69 anni.
Nessuna diretta Tv per la cerimonia funebre, ma maxischermo in piazza per permettere a tutti di seguire la Messa. Nell’omelia padre Bernardo Boschi, ha sottolineato che Bologna ha perso un figlio vero che rivestiva la città di quella sottile ironia, quella profondità, quella clownesca creatività. Ha continuato: “Ron ha parlato di leggerezza. Ecco, bravo Ron, Lucio era proprio l’insostenibile leggerezza dell’essere”. “Un fratello che ci ha lasciato in modo inaspettato ,impensato, inedito” ma anche un artista che con la parola e con la musica scolpiva nelle nostre anime, attingeva dalla “profondità” con la sua sete di Dio e dell’assoluto. Tra i presenti seduti tra le prime file, Gianni Morandi e Luca Cordero di Montezemolo, Renzo Arbore, i Pooh, Eros Ramazzotti, Gigi D’Alessio, Jovanotti, Ligabue, Luca Carboni, Roberto Vecchioni, Samuele Bersani, Renato Zero, Ornella Vanoni, Gianluca Grignani, Cesare Cremonini. Il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, il sindaco di Bologna Virginio Merola, la presidente della Provincia di Bolgona, Beatrice Draghetti, il leader Udc Pierferdinando Casini, il presidente della Fondazione Carisbo, Fabio Roversi Monaco, il rettore dell’Alma Mater Ivano Dionigi. Numerosi i gonfaloni in chiesa. Presenti anche delegazioni della Virtus basket e del Bologna calcio.
Non c’è stata nessuna canzone durante la cerimonia funebre. Solo verso la fine l’attore Marco Alemanno,amico molto legato a Lucio, ha letto con voce strozzata dalla commozione il testo “Le rondini” aggiungendo “Chi poteva sapere che qualche tempo dopo avrei incontrato quel signore, che avrei potuto lavorarci insieme. Oggi, insieme a voi, posso dirgli grazie”.
Alle 16.00 il feretro ha lasciato la chiesa, diretto al cimitero della Certosa di Bologna, e la musica è ricominciata in piazza, per la città e per sempre, in noi.
Giuseppina De Angelis
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