Una piccola conquista per coloro che lottano per i diritti civili. Nell’altra parte del mondo, precisamente a New York, si stanno decretando le candidature per le primarie. Le elezioni per il ruolo di sindaco di New York avranno luogo nel novembre e i vari schieramenti stanno organizzando, in base al proprio “frontman”, l’eventuale campagna elettorale. La scelta del partito democratico è ricaduta su una donna, già questo è un elemento che denota la voglia di un cambiamento radicale. Christine Quinn è la prescelta, se passerà il turno delle primarie. Lei sarebbe la prima donna a sedere sulla poltrona di sindaco della Grande Mela. E sarebbe anche il primo omosessuale dichiarato a guidare la metropoli per eccellenza.
Il suo messaggio ai newyorkesi tramite uno dei social più in voga: “Corro per diventare sindaco perché amo questa città, è il posto più importante del mondo”. Le sue priorità vertono sulle necessità della classe operaia e media, e sui diritti civili. Christine Quinn, omosessuale dichiarata, ha sposato la sua metà, Kim Catullo, a maggio – dopo neanche un anno dalla legalizzazione delle coppie omosessuali. «È stata la sensazione più bella della mia vita. È difficile descrivere l’emozione nel vedere che la legge dello stato afferma quello che tu sai nel tuo cuore essere vero», queste le parole di oltre un anno fa. Quinn, – quarantasei anni, ex attivista di un gruppo per i diritti civili di lesbiche e gay – è il leader del consiglio comunale di New York dal 2006, dopo che ne aveva fatto parte già da sette anni. Conosce la Grande Mela e si è sempre occupata della sua salvaguardia; lo dimostra il popolo che, secondo un sondaggio, ha dichiarato di essere entusiasta dell’idea di avere un sindaco omosessuale (per il 78 percento). Unico dato negativo è l’appoggio di Michael Bloomberg, attuale sindaco non amato dal partito democratico, in quanto lui appartiene alla schiera degli ex repubblicani. Ma, in un’intervista ad un quotidiano americano – la stessa che ha posizionato la candidata al terzo posto tra le donne più potenti di New York, dopo Hillary Clinton e Diane Sawyer -, la Quinn dichiarò che lei e il sindaco avrebbero avuto un ottimo rapporto di lavoro e che – continuava – «il tempo nella vita è limitato e sprecato per litigare e pugnalarsi alle spalle, quando c’è la possibilità di migliorare la vita della comunità, è semplicemente idiota».
Il suo “walk and walk” è iniziato nei giorni scorsi. Prima tappa del viaggio delle primarie è stata Inwood. Strette di mano e conversazioni interessanti sono stati gli ingredienti principali per la riuscita della sua prima apparizione come candidata alla successione di Bloomberg. Scene “comiche” non sono mancate. Tra le tante conoscenze, ha stretto la mano ad un senzatetto che, al suo «Buongiorno, sono Christine Quinn e sto correndo per la carica di sindaco», ha risposto: «Avrei bisogno di qualche moneta».
Roberta Santoro
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