Calcio Napoli, Mazzarri: “Non siamo al top”

Walter Mazzarri, allenatore del Napoli, ha tenuto una conferenza stampa alla vigilia della trasferta di campionato a Lecce

Walter Mazzarri, allenatore del Napoli, ha tenuto una conferenza stampa alla vigilia della trasferta di campionato a Lecce.

Che importanza ha la partita di Lecce in questo momento?

“Non siamo al top, ma andando a raschiare dal barile delle nostre forze dobbiamo fare una prestazione importante e tornare ad essere una squadra solida. Poi il risultato è figlio di tanti episodi, ma facendo le cose al meglio con dedizione e attenzione, possiamo sperare di portare gli episodi dalla nostra parte”.

Vede scetticismo da parte dei tifosi verso la squadra?

“Io mi sono sempre fatto garante dell’impegno che i miei calciatori mettono in campo. Se mi accorgessi che un giocatore tira indietro la gamba, lo metterei subito fuori squadra. Ma questi ragazzi vivono solo un momento di appannamento, e chi vuole bene ai propri colori deve saperlo. Io stesso vivo dei risultati che mi portano i miei calciatori. Questa squadra merita di essere incoraggiata sempre, perchè dà tutto quello che ha dentro. I risultati negativi non sono assolutamente dipendenti da una mancanza di volontà”.

E’ possibile che Britos parta titolare al posto di Aronica?

“Si, è possibile. Ma vale anche per altri calciatori, che a fine partita hanno detto a Pondrelli di sentire le gambe pesanti. Non voglio rischiare infortuni come per Maggio, anche in ottica della finale”.

Ci sono tredici calciatori oltre i due mila minuti giocati, mentre altri non hanno quasi mai giocato. Il fatto di aver potuto contare solo su pochi giocatori ha inciso su questo momento di flessione? Si sarebbe potuto operare meglio sul mercato di gennaio?

“Qui ogni volta che si tocca un picco, si cerca subito il punto successivo, alzando sempre l’asticella. Questi titolari hanno creato un gruppo importante, all’inizio erano nove, poi il secondo anno sono diventati undici, quest’anno già quattordici. Per me è un dato positivo, la crescita graduale è questa. Per esempio Fernandez: ha fatto lo stesso numero di presenze di Quagliarella alla Juventus, giocando in un ruolo ben più delicato. I bilanci facciamoli alla fine della stagione. Ora è solo parziale. Ma nonostante questa serie negativa di partite, per me è un’annata estremamente positiva”.

C’è qualche parallelismo tra questo Napoli e la sua Sampdoria che arrivò stanca alla finale di Coppa Italia?

“E’ una giusta considerazione, ma le situazioni sono diverse. Non si fecero investimenti per fronteggiare campionato ed Europa League. Fu un’annata particolare, finimmo con quattro-cinque posizioni in meno in classifica per le potenzialità della squadra”.

 I fischi del San Paolo possono aver provocato depressione e amarezza nei calciatori?

“A me la rabbia e l’orgoglio mi portano sempre a tirare qualcosa in più fuori. Per poi, nel momento della vittoria, non far salire sul carro dei vincitori chi si è allontanato nel momento del bisogno. Anche per i calciatori deve essere così, devono essere tranquilli e allo stesso tempo carichi, ma di quella carica positiva che ti consente di fare grandi prestazioni”.

Ha sempre detto che non le piace lavorare con il contratto in scadenza. Ha già parlato con De Laurentiis di rinnovo?

“Nella vita si può anche cambiare opinione. Ma col presidente abbiamo parlato solo della partita di Lecce. L’imperativo mio e di De Laurentiis è quello di far tornare a capire ai calciatori che nel calcio bisogna guardare di partita in partita, senza andare troppo oltre. In questo momento gli addetti ai lavori che fanno calcio devono pensare solo a questo”.

Cavani, dopo De Sanctis, è quello che ha giocato di più. Potrebbe riposare a Lecce?

“Potrebbe essere preso in considerazione per fare una staffetta, o per giocare part time. E’ stato uno di quelli che ha detto a Pondrelli di sentirsi molto stanco, non posso correre il rischio che si infortuni. Ci penserò”.

Pensa che questa squadra possa raddrizzare il finale di campionato evitando di infangare due anni e mezzo stupendi?

“Bigon mi ha ricordato che io ho perso tre partite consecutive solo quando la Reggina era già salva. Mi brucia, ci brucia. Dobbiamo cercare di invertire la rotta da Lecce, recuperando quella solidità e quell’equilibrio che avevamo prima. Siamo un po’ appannati nei giocatori più importanti, più rappresentativi: spero che già da domenica si possa assistere a un miglioramento. Ma garantisco che non sarà un finale di stagione calante”.

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