Tre rigori in tre gare ufficiali. Il caso Juventus in questo inizio di stagione

Arturo Vidal, rigorista della Juventus

In rete girà una vignetta in cui un arbitro assegna un rigore per la Juventus con i calciatori avversari increduli che affermano “Ma stiamo battendo il calcio di inizio“. E’ solo il modo di scherzare della rete sul fatto che alla Juventus siano stati concessi due rigori su altrettante gare di campionato, e la media diventa 3 su 3 nelle gare ufficiali se si tiene conto anche delle Supercoppa italiana giocata contro il Napoli.

Al di là delle facili e divertenti battute, sull’argomento ci sarebbe poco da scherzare e sicuramente molto da riflettere. Soprattutto se si pensa che almeno due di questi tre rigori concessi erano alquanto dubbi e che proprio questi due sono stati segnalati dallo stesso arbitro, ovvero Rizzoli, in qualità non di direttore di gara ma di giudice di linea.

Lungi da chi scrive affermare che una squadra non può vedersi riconosciuti tre rigori in altrettante gare, soprattutto se questi rigori sono legittimi, e allo stesso tempo è bene affermare e credere fermamente nella buona fede degli arbitri. Ma proprio perchè gli arbitri agiscono in buona fede bisogna affrontare i problemi quando sorgono chiedendosi perchè alcune decisioni sembrano andare in senso unico.

La partita di supercoppa tra Juventus e Napoli e la partita di domenica scorsa Udinese – Juventus hanno molti aspetti in comune. In entrambe le partite è stato assegnato un rigore dubbio alla Juventus, in entrambi i casi su segnalazione del giudice di linea Rizzoli, e in ambedue le gare tale decisione ha compromesso la gara.

Al di là del merito sulle singole decisioni, la sensazione è che nel dubbio gli arbitri fischino a senso unico, salvaguardando squadre e calciatori più titolati a scapito degli altri. Non riguarda solo la Juventus per carità, ma i bianconeri per lo sfortuna, o magari fortuna, ne sono l’esempio lampante in questo inizio di stagione. Nell’episodio che ha portato al rigore per la Juventus nel gara contro l’Udinese, per esempio, chissà se sarebbe stato valutato allo stesso modo se il portiere fosse stato Buffon e non Brkic. In quell’azione inoltre, oltre che sul rigore c’è anche da discutere sull’espulsione del portiere.

Proprio per questo, il presidente dell’Udinese Pozzo ha puntato il dito contro l’arbitro Valeri: “Purtroppo questo arbitro è venuto già due volte qui e non ha mai dimostrato equilibrio e buonsenso, rovinando le partite. – ha dichiarato Pozzo nel dopogara ai microfoni di Sky – Già la scorsa volta aveva espulso Inler in maniera frettolosa. Il rigore poteva starci, ma l’espulsione del portiere è una cosa che non esiste. Prima di prendere certe decisioni bisognerebbe pensarci e usare equilibrio e buonsenso. Non so voi, ma io non mi sono divertito guardando questa partite. Mi chiedo se sia possibile che non ci siano arbitri migliori di questo, magari anche in B o in C. Che la Juventus vinca contro l’Udinese ci sta, ma quest’arbitro ha rovinato la gara“.

Volendo fare un altro esempio, basta citare il caso dei calciatori che si lamentano o inveiscono contro gli arbitri. Se lo fa un top player allora viene perdonato, se lo fa un altro calciatore viene mandato fuori. In questo caso la parola d’ordine dovrebbe essere uniformità di giudizio. Un modo per far chiarezza, così come bisognerebbe far chiarezza sui compiti dei giudici di linea. Utilissimi nel caso dei gol fantasma ma un po’ meno in altre situazioni: se tutti e sei fra arbitri e guardalinee possono dire la loro su ogni azione, a volte si rischia solo di far confusione, rischiando di far prendere all’arbitro principale anche decisioni sbagliate.

Rey Brembilla

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