The Following, la caccia al killer corre sulla rete

Finalmente ci siamo. Arriva anche in Italia quella che da più parti è ormai già considerata la serie evento di questo 2013:The Following.  La prima puntata, andata in onda il 21 gennaio negli Stati Uniti, ha fatto registrare oltre dieci milioni di spettatori. La serie che ha per protagonista Kevin Baconarriverà sugli schermi italiani il 4 febbraio in contemporanea sia su Sky che su Mediaset Premium. E’ la prima volta in assoluto che un programma seriale viene trasmesso su entrambe le pay tv italiane, questo a dimostrazione della spasmodica attesa che anche qui da noi circonda The Following. Ideata da Kevin Williamson, già autore di successi quali Dawson’s Creek , The Vampire Diaries e Screamla serie giunge in Italia accompagnata dall’eco del clamore suscitato nella critica d’oltreoceano che non si sta certo risparmiando in quanto ad apprezzamenti, facendo così crescere la curiosità di tutti i patiti nostrani dei thriller seriali che fremono dal seguire le peripezie dell’agente Ryan Hardy alla caccia di un pericoloso serial killer evaso di prigione.

David Hiltbrand del Philadelphia Inquirer  elogia proprio Bacon, definendolo la sua “una delle migliori interpretazioni nella carriera”. “La sua performance eccezionale – continua Hiltbrand –  contribuisce a elevare la qualità di The Following e la serie fa la stessa cosa con lui, elevando il suo già alto livello attoriale”. Secondo Ken Tucker di Entertainment Weekly  la serie “supera il maestro, sostituendosi velocemente a ‘Il Silenzio degli Innocenti’ Variety invece lo definisce “estremamente ben fatto e straordinariamente cinematografico”; “intelligente e scioccante” sono gli aggettivi usati da People per descrivere la serie, mentre il New York Times ne parla entusiasticamente sottolineando il fatto che “The Following offre una ben più salutare descrizione della violenza rispetto a ciò che fanno le tante serie che utilizzano lo humour e la comicità per mitigare l’orrore, banalizzando così il tutto”.

Esagerate o meno che siano le critiche, la trama della serie è assolutamente intrigante. Non si tratta di un comune thriller poliziesco, l’etichetta che più si addice a questa serie sarebbe quella del poliziesco 2.0 perché qui, omicidio e indagini utilizzano i social network. Immaginate cosa succederebbe se il più spietato degli assassini reclutasse i suoi seguaci usando Internet. E’ attorno a questo interrogativo che ruota l’intera trama di The Following.  L’ex agente dell’FBI Ryan Hardy (Kevin Bacon) viene richiamato in servizio, nonostante il suo turbolento passato, per ritrovare Joe Carroll (James Purefoy), spietato serial killer evaso dal carcere in cui lo stesso Hardy lo aveva rinchiuso nove anni prima. Il killer, ex professore universitario colpevole di aver ucciso quattordici studentesse nel campus universitario della Virginia dove insegnava letteratura, vuole terminare la sua «opera» omicida ispirata dal suo idolo, ovvero Edgar Allan Poe. Ciò che il detective ignora, e che scoprirà molto presto, è che durante gli anni di carcere Carroll si è servito di Twitter per alimentare una sorta di culto degli omicidi seriali e stabilire alleanze con i peggiori assassini, criminali e maniaci e pianificare altri omicidi in tutto il paese. Se l’omicidio corre sulla rete, il compito di Hardy sarà quello di usare logica e intuizione per decifrare i tweet che si scambiano gli assassini.  In questa sfida, che è soprattutto psicologica, l’agente sarà affiancato da una task force composta dagli agenti Debra Parker (Annie Parisse) e Mike Weston (Shawn Ashmore).

Enrica Raia

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