Putin, Hitler, la Cecoslovacchia, l’Ucraina: un possibile e pericoloso ricorso storico

Adolf Hitler è stato un politico austriaco naturalizzato tedesco, Cancelliere del Reich dal 1933 e dittatore, col titolo di Führer, della Germania dal 1934 al 1945.

Adolf Hitler è stato un politico austriaco naturalizzato tedesco, Cancelliere del Reich dal 1933 e dittatore, col titolo di Führer, della Germania dal 1934 al 1945.

In politica l’altruismo è merce rara, è spesso falso l’ideale di protezione verso uno stato o una comunità: il concetto lo conoscono tutti, ma puntualmente c’è chi ci casca o finge di farlo.

La Russia di Vladmir Putin è intervenuta militarmente in Ucraina, durante le rivolte della penisola di Crimea e della regione orientale ucraina (Donetsk, Kharkiv e Lugansk) a seguito delle richieste d’indipendenza (e probabili annessioni alla Russa): la motivazione scelta, è stata la protezione delle popolazioni russe, in gran percentuale presenti in queste aree geografiche.
Come sempre accade durante gli interventi americani, ancora c’è chi crede che Putin sia mosso da sentimenti umanitari e protettivi, senza immaginare la ricchezza di materie prime che queste aree geografiche contengono.
Il resto d’Europa è indeciso ma prevalente è la protesta contro il regime di Putin e la volontà di non trovare accordi con lui.

Nel 1938, anche Adolf Hitler provò gli stessi “sentimenti” verso la Cecoslovacchia: in seguito all’invasione dell’Austria, fu “ colpito” dalla situazione dei Sudeti.
I Sudeti erano una popolazione di origine tedesca e abitavano in una frazione settentrionale (vasta venticinque kilometri quadrati e prima appartenente all’impero Asburgico) della Cecoslovacchia: la popolazione era chiamata così perché la regione era caratterizzata dalla presenza dei monti Sudeti.
Oltre alla ricca presenza mineraria, la posizione del territorio Sudeto era tale (incuneata all’interno dello stato tedesco) da essere sfruttato da ipotetici avversari di Hitler, come “terra di penetrazione” e quindi doveva essere occupata: ovviamente questa motivazione era “nascosta”, davanti al solito paravento “umanitario”, riguardante i cittadini di origine germanica.
Gli stati occidentali (Francia, Inghilterra e Unione Sovietica) non si sentirono pronti a intervenire militarmente (l’Inghilterra di Chamberlain, credeva ancora a un patto con Hitler) e decisero di risolvere la situazione in modo pacifico.
Decisero di incontrarsi (Germania, Inghilterra e Francia) a Monaco di Baviera, utilizzando Benito Mussolini (ancora benvoluto dalle potenze europee) come mediatore: fu deciso brutalmente di escludere lo stato in oggetto (la Cecoslovacchia) dalla riunione.
Mentre Mussolini e Hitler si presentarono in pieno accordo, le altre due potenze furono alquanto impreparate e scarsamente compatte tra di loro.
Il 29 settembre 1938 fu firmato l’accordo e l’annessione della regione Sudeta alla Germania: Hitler promise solennemente che non avrebbe invaso ulteriormente la Cecoslovacchia.
Aldolf Hitler non era chiaramente l’affidabilità in persona e la Cecoslovacchia fu invasa il 13 marzo 1939.

Paradossalmente al termine della conferenza di Monaco, Chamberlain e Mussolini furono acclamati in patria come uomini di pace e il solo Churchill osò affermare, una frase profetica:

“ Dovevate scegliere tra la guerra ed il disonore. Avete scelto il disonore e avrete la guerra.”

Chiaramente Putin non è Hitler, l’augurio è che non lo sia mai: ma l’atteggiamento è simile, fin troppo per non prenderne le giuste precauzioni.

Rey Brembilla

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