Pdl, resa dei conti Berlusconi-Alfano “Servono volti nuovi”. “Basta barzellette”

Silvio Berlusconi con Angelino Alfano

ROMA – Serve una grande rivoluzione all’interno del partito, bisogna cambiare tutto non solo il nome per recuperare i nostri elettori. C’è bisogno di un grande shock. Lo avrebbe detto Silvio Berlusconi durante l’ufficIo di presidenza del Pdl tuttora in corso a Palazzo Grazioli. “Serve un Berlusconi del ’94”, avrebbe aggiunto il Cavaliere secondo quanto raccontano i partecipanti all’Ufficio di Presidenza del Pdl. Frase, quest’ultima, che qualcuno interpreta maliziosamente come una possibile investitura della figlia Marina alla guida del centrodestra.

Sempre secondo i resoconti di chi ha preso parte alla riunione, l’ex premier avrebbe detto: “Mentirei se dicessi che considero le primarie salvifiche, abbiamo bisogno di volti nuovi e protagonisti nuovi”. “Questi convegni in ogni provincia porteranno solo allo scoperto le nostre faide interne, quelle che hanno portato allo schifo i nostri elettori”, avrebbe sottolineato Berlusconi. Il Cavaliere si sarebbe poi soffermato ad analizzare le tendenze elettorali. “Ho commissionato dei sondaggi sulle primarie e sui candidati e non sono buoni, non mi danno buone notizie”.

Parole che hanno tutto il sapore di una stroncatura per l’attuale leadership, sia per quanto riguarda le capacità di Angelino Alfano, sia per quanto riguarda la sua insistenza sullo svolgimento delle primarie 1. L’ex guardasigilli non è però rimasto ad

incassare. “Non voglio essere designato al nulla, oggi dobbiamo prendere una decisione, non siamo barzellettieri”, ha detto. Un riferimento all’entusiasmo con cui Berlusconi aveva in un primo momento lanciato le primarie del Pdl.

“Siamo in un’altra fase della storia – ha insistito – quello che ha detto il presidente Berlusconi è profondamente vero, ma l’indecisionismo ci uccide. Noi non siamo né con Monti né contro Monti. Siamo privi di ogni credibilità. Ci dicono che non abbiamo una linea politica. Se vogliamo accentuare tutto questo, allora non prendiamo nessuna decisione neanche oggi”.

Nello scontro in corso, a testimoniare quali sono i reali rapporti di forza, è arrivata la decisione del tesoriere Rocco Crimi di rimettere il suo mandato non nelle mani del segretario, ma di Silvio Berlusconi. A chiedere l’azzeraramento di tutti gli attuali incarichi era stato Sandro Bondi.

Fonte: Repubblica.it

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