Napoli: il trasporto pubblico tra Ztl e crisi economica

Aumentano le corse e i passeggeri del trasporto pubblico napoletano grazie alla Ztl prevista per la Coppa America, mentre desta grande preoccupazione la situazione della circumvesuviana

In questi giorni Napoli è teatro delle prove generali per la tanto attesa Coppa America. Dall’11 aprile inizieranno, infatti, le regate che tanti sforzi hanno richiesto alla città. La maxi Ztl prevista per lo svolgimento delle World Series, che prevede la chiusura del Lungomare e di Chiaia, è stata testata in parte nel corso della settimana, poi completamente nel week end (24h senza auto; solo domenica  il termine è stato fissato per le 18). Nonostante il potenziamento dei trasporti pubblici, in particolare autobus e funicolari – presi d’assalto da cittadini curiosi e pendolari – la città appare come spaccata in due. Da un lato i commercianti, soprattutto i ristoratori della movida napoletana, che denunciano cali di fatturato notevoli, dall’altra i cittadini che hanno respirato l’aria del lungomare in bici o a piedi in un’atmosfera quasi surreale: senza auto parcheggiate in doppia e terza fila, senza smog, senza caos.

Si attende per mercoledì Occupy Chiaia che, ricalcando le ormai arcinote precedenti occupazioni, raccoglierà in Piazza dei Martiri commercianti, ristoratori e cittadini contrari non alla Ztl, quanto piuttosto a questa specifica Zona a Traffico Limitato, giudicata antidemocratica “perché favorisce solo i semplici residenti, mentre non tiene conto degli operatori del by night, dei commercianti, degli artigiani e persino degli studi professionali”. Portavoce dei contrari è Paolo Santanelli dell’associazione “Chiaia per Napoli” che ha dichiarato guerra alla maxi Ztl per la Coppa America e ha organizzato una mutandata di protesta, una manifestazione volta a sottolineare, esplicitamente – ciascun manifestante sventolerà una mutanda – la preoccupazione degli esercenti di Chiaia per il loro destino finanziario.
Per i ristoratori preoccupati, però, è al vaglio della giunta una nuova proposta: una colonizzazione parziale della carreggiata, generalmente sacrificata alle auto, con tavolini e ombrelloni per invogliare a godere del panorama e dell’aria marina sorseggiando un caffè o un aperitivo o gustando una buona pizza sul lungomare.

Per chi, invece, non riesce proprio a concepire l’idea di recarsi in centro senza auto, nella settimana di Pasqua, sarà aperto il parcheggio del centro direzionale che disporrà di una navetta gratuita per raggiungere piazza Vittoria, servizio organizzato anche da alcuni parcheggi privati (partiranno navette da piazza Nazionale e da Fuorigrotta). Inoltre, proprio per accogliere le esigenze di lavoratori e cittadini, gli autobus in circolazione sono stati potenziati (nel week end di Pasqua circoleranno circa 330 autobus, con una frequenza di 10-12 minuti) e l’utilizzo del trasporto pubblico appare decisamente aumentato con l’attivazione della maxi Ztl. Dopo gli inevitabili disagi dei primi giorni di sperimentazione, l’impossibilità di circolare sta forse segnando un’inversione di rotta nelle abitudini dei napoletani e c’è anche chi, costretto a raggiungere il centro, inizia a lasciare a casa l’auto. Nella sola giornata di mercoledì 28 marzo Metronapoli ha registrato 26mila passeggeri in più, di cui il 15% ha utilizzato le funicolari di Vomero, Chiaia e Mergellina.

Il trasporto pubblico napoletano non è stato, ovviamente, esente da critiche: il potenziamento sembrerebbe insufficiente, i mezzi troppo affollati e, per giunta, la situazione della circumvesuviana non può che segnare un punto a sfavore sia per il funzionamento corretto della Ztl sia per la circolazione dei visitatori giunti in città per l’evento. Centinaia di passeggeri sono “appiedati” ogni giorno a causa di corse soppresse o ritardi inverosimili: pendolari in regolare possesso di abbonamento – già pagato – sono costretti a raggiungere con l’auto il luogo di lavoro per l’inaffidabilità del servizio, mentre i turisti hanno serie difficoltà a spostarsi in città.

La scorsa settimana sono state soppresse un centinaio di corse e, dell’intera flotta di 142 elettrotreni, soltanto 38 erano in circolazione sulle rotaie. Giovedì 5 aprile, alle 10.30, presso la stazione terminale di Napoli a Porta Nolana i pendolari e i lavoratori della circumvesuviana si raccoglieranno per far sentire la propria voce, mentre solo ieri mattina circa 400 persone alla stazione di Madonnelle a Ponticelli hanno richiesto a gran voce le dimissioni dell’assessore regionale ai trasporti Vetrella.
Un buco di 700milioni di euro, tagli alla manutenzione dei treni, stazioni chiuse: la protesta rischia di investire anche la Coppa America con una mobilitazione in bici volta a restituire la giusta importanza alla “questione circumvesuviana”. “Noi immaginiamo un futuro per Napoli e provincia in cui ci siano più Ztl, più trasporti pubblici su ferro e meno macchine – ha dichiarato Francesco Emilio Borrelli, commissario regionale dei Verdi – La Regione sta boicottando questo progetto, isolando interi territori. Per questo abbiamo deciso di denunciarli per interruzione di pubblico servizio e nel caso delle stazioni abbandonate di spreco di denaro pubblico”.

Sara Di Somma

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