Monti: “Faremo di tutto per salvare l’Euro”

Mario Monti parla da Bruxelles al termine dell’Ecofin e chiede maggiore integrazione tra le istituzioni europee

Anche le conclusioni dell’Eurogruppo e dell’Ecofin testimoniano la “volontà di fare tutto ciò che è necessario per salvaguardare la nostra moneta e far progredire il progetto politico europeo“. Lo ha sottolineato il Premier Mario Monti, nella conferenza stampa a Bruxelles. Monti ha spiegato di essere “convinto dell’importanza delle proposte delineate nel ‘rapporto dei quattro’: questo processo dovrà condurci verso il traguardo di una vera e propria, genuina come dice il testo inglese, unione economica e monetaria. L’aver posto questo obiettivo è di per sé un importante segnale per i cittadini e i mercati sulla volontà di fare tutto ciò che è necessario per salvaguardare la nostra moneta e far progredire il progetto politico europeo“. Del resto, ha osservato Monti, “più si va a fondo per risolvere i problemi più gravi e immediati e più si vede che è difficile farlo senza muovere un passo verso l’unione economica e monetaria“.

L’Ecofin, tenutosi in nottata, ha “fatto il punto sui seguiti operativi delle decisioni” del Vertice UE di giugno e ha “confermato” quanto deciso nell’Eurosummit in materia di stabilità finanziaria ha detto il premier, spiegando che una delle misure “più urgenti” cui bisogna fare fronte “è l’unione finanziaria con una autorità di vigilanza che operi sulle banche”. Lo ha detto il Premier Mario Monti parlando a Bruxelles al termine dell’Ecofin. Monti ha spiegato di riferirsi in particolare a quegli istituti “che operano su più Paesi e quelle con importanza sistemica per l’Europa”. Del resto, ha aggiunto, “la crisi che attraversiamo ha evidenziato una vulnerabilità delle banche, i rischi di contagio tra istituti e gli effetti negativi che questi possono avere per i depositanti, le imprese e, quindi, l’intera economia”.

Il lavoro svolto dall’ Eurogruppo e dall’Ecofin “testimonia la volontà di fare tutto ciò che è necessario per salvaguardare la nostra moneta e far progredire il progetto politico europeo” ha spiegato Monti, secondo il quale è importante che sia stato impostato un processo che “dovrà condurci verso il traguardo di una vera e propria unione economica e monetaria” che si traduce anche in “un segnale per i cittadini e i mercati sulla volontà di fare tutto ciò che è necessario per salvaguardare la nostra moneta e far progredire il progetto politico europeo”. “Fra le novità su cui si lavorerà da settembre c’è l’intervento diretto dell’Esm nella ricapitalizzazione delle banche” ha detto ancora il Presidente del Consiglio.

I paesi ‘virtuosi’ potranno chiedere l’intervento del meccanismo anti-spread firmando un memorandum d’intesa leggero, “non un memorandum plus come quello dei paesi sotto assistenza, che sono soggetti alla troika” ha detto il Premier. “L’Italia ha ritenuto le raccomandazioni indirizzate al nostro Paese dure, come dura è la situazione della politica economica che stiamo gestendo, ma ci siamo riconosciuti in quelle raccomandazioni” ha concluso Monti.

Lo spread
Perché lo spread, dopo un’accoglienza più calda del solito dei mercati al summit UE, si è poi riposizionato in modo non positivo? Il fatto è che se dopo una decisione presa a 27 c’è poi chi – un capo governo o altri membri dello stesso governo – fa dichiarazioni che riducono la portata di quell’accordo politico preso ad altissimo livello, allora si rende evidente la fitta selva di questioni ostative che si frappongono tra l’accordo e la sua realizzazione”. Lo ha detto il Premier Mario Monti.

Lo spread è tornato a salire dopo una parentesi positiva a seguito del vertice Ue di fine giugno anche per “le dichiarazioni di alcuni paesi”, “senza riferirmi a nessuno in particolare”, non “contenti” che riducono la portata agli occhi del mercato” dell’intesa. Lo ha detto il premier Mario Monti al termine dell’Ecofin. “Allora torna più chiaramente in mente ai mercati la fitta selva di possibili occasioni ostative fra un accordo politico e la concreta realizzazione di quell’accordo”.

Il futuro politico del Premier
Ho sempre escluso e continuo ad escludere una mia esperienza di governo che vada oltre questo mandato. Sono e resterò dopo di allora in Parlamento in quanto senatore a vita“. Così Monti ha risposto a una domanda circa il dibattito politico di questi giorni inerente il suo futuro alla guida di un ipotetico nuovo governo dopo le elezioni del 2013.

Fonte: grr.rai.it

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