La maledizione degli undici metri

Tra Edinson Cavani e Marek Hamsik, il Napoli non riesce a trovare un rigorista affidabile

Di solito, quando viene assegnato un calcio di rigore alla propria squadra del cuore, i tifosi iniziano già ad esultare, i supporters del Napoli, invece, quando vedono l’arbitro indicare il tiro dagli undici metri, iniziano a tremare.

No, non abbiamo sbagliato termine perché, nelle ultime stagioni, per i partenopei, trovare un tiratore affidabile dal dischetto si è rivelata un’impresa molto ardua.

Dopo Maurizio Domizzi, sei rigori realizzati su sette tentativi, e parliamo del campionato 2007/2008,  nel ruolo di rigorista della squadra azzurra, si sono alternati, nelle ultime annate, con scarsa fortuna: Emanuele Calaiò (rigore sbagliato in Napoli-Torino del 2007/2008), Marcelo Zalayeta (rigore sbagliato in Napoli-Inter del 2007/2008), Fabio Quagliarella (rigore sbagliato a Firenze nel campionato 2009/2010), Marek Hamsik  (errori contro Catania nel 2008/2009, Siena e Juventus nel 2009/2010 ed Udinese nel 2010/2011) ed Edinson Cavani.

Venendo alla stagione in corso, la squadra di Mazzarri ha sbagliato ben tre dei quattro calci di rigore che si è vista assegnare, due di questi penalty li ha falliti Marek Hamsik, ma mentre l’errore di Milano contro l’Inter fu ininfluente perché Campagnaro ribadì in rete dopo la respinta di Julio Cesar, ben più grave si rivelò il flop dal dischetto contro la Juventus al “San Paolo” (il rigore fu fatto ripetere dopo che la prima conclusione di Hamsik superò Buffon) che costò al Napoli la vittoria e quindi due punti in classifica, la partita si concluse infatti sul tre a tre. Nelle due occasioni citate, in verità, dagli undici metri si presentò Hamsik solo perché Cavani, primo rigorista del Napoli, non era in campo.

Anche l’uruguaiano, però, da quando è arrivato sotto il Vesuvio, non ha mostrato grande freddezza quando si tratta di calciare i rigori. “El Matador”, infatti, già nella scorsa stagione, fallì due penalty, entrambi a Fuorigrotta, contro Catania  (errore ininfluente) ed Udinese, errore ben più pesante, perché mise la parola fine al sogno tricolore dei partenopei. Arriviamo così alla recentissima sfida col Siena, quando Cavani si è visto ribattere il calcio di rigore dal portiere senese Pegolo a soli undici minuti dalla fine del confronto, con la squadra azzurra che era sotto per uno a zero. La partita di Siena si è poi conclusa sul risultato di uno a uno.

Tirando le somme, quindi, nel campionato in corso, i tre rigori falliti sono costati alla squadra del Presidente Aurelio De Laurentiis, ben quattro punti.

Esulando dal campionato, ricordiamo che in questi anni, i rigori sono costati al Napoli anche due eliminazioni in Coppa Italia (2008/2009 e 2010/2011) contro Juventus ed Inter, con gli errori di: Lavezzi, Contini e Gargano contro i bianconeri e ancora del “pocho”, la scorsa stagione, contro i neroazzurri.

QUALI RIMEDI? Nella battuta di un calcio di rigore, più che la tecnica pura, che certamente non manca ne ad Hamsik ne a Cavani, conta la freddezza, questa si può cercare di acquisire allenandosi di più sul fondamentale specifico della battuta dei calci di rigore. In alternativa si potrebbe provare a mandare sul dischetto un calciatore che abbia magari meno tecnica rispetto ai due citati, ma dimostri una maggior saldezza di nervi.

Stefano Boggia

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