La Lega espelle Francesco Belsito e Rosi Mauro

La Lega Nord espelle Francesco Belsito, indagato per riciclaggio, e Rosi Mauro, sospettata di aver usato i soldi del partito per scopi personali

Out Francesco Belsito e Rosi Mauro, congresso federale il primo luglio.  La Lega Nord espelle l’ex tesoriere, indagato per riciclaggio, e la vice Presidente del Senato, sospettata di aver usato i soldi del partito per scopi personali. E, una settimana dopo le dimissioni di Umberto Bossi, il partito fissa la data in cui eleggera’ il nuovo segretario federale. Riunito a via Bellerio, il consiglio federale ha, inizialmente, preso in esame la questione dei congressi: decidendo che l’1 e il 2 giugno si terra’ quello lombardo, il 2 e il 3 quello veneto, e convocato quello federale per il 30 giugno e il primo luglio, a Milano. All’unanimita’, ha  decretato l’espulsione di Belsito.

Poi è stato affrontato il caso riguardante le mancate dimissioni della Mauro da vice presidente del Senato. La segretaria del Sindacato padano, presente alla riunione, si difende per un’ora e mezza. Concludendo “l’arringa” affermando: “Non ci sto a pagare per tutti, siete degli ipocriti”. Ma la linea dell’assemblea e’ decisa: deve dimettersi, altrimenti verra’ espulsa. Il piu’ duro e’ Roberto Maroni, che arriva a porre un ‘aut aut’: “La Rosi si deve dimettere, se non lo fara’, deve essere espulsa, altrimenti io lascio il triumvirato”, dice l’ex ministro dell’interno. La Mauro esce dalla stanza, alcuni, anche Bossi e Marco Reguzzoni, la seguono per cercare di convincerla a dimettersi. Bossi e Reguzzoni sono fuori, quando in sala si vota per l’espulsione. Ma non e’ un colpo di mano. Non erano presenti perche’ stavano tentando di convincerla a cambiare idea.  Sono le 19.00 di ieri (la riunione era iniziata alle 16.00), anche perche’ la Mauro non cambia idea: vota all’unanimita’.

Durante la riunione non si parla di candidature alla segreteria federale, ne’ si affronta il caso del figlio del senatur, Renzo Bossi, dimessosi da consigliere regionale della Lombardia, perche’ accusato, come la Mauro, di aver usato i soldi del partito per spese personali. Ultima difesa di Rosi Mauro, parla con i giornalisti davanti a via Bellerio: “Credo che abbiano voluto un capro espiatorioNon so se mi dimettero’ dal Senato, domani e’ un altro giorno”. A proteggerla dall’assalto delle telecamere, Pier Moscagiuro, suo caposcorta, che, nell’inchiesta, e’ indicato come il compagno che avrebbe beneficiato dei soldi del Carroccio.

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