La Cina ed il rito funebre: l’ottica dell’Aldilà

Una bellissima urna cineraria in porcellana, tipicamente cinese.

Una bellissima urna cineraria in porcellana, tipicamente cinese.

La Vita è una cosa bellissima ed unica. Ma in sé comprende anche la fine del capitolo o meglio, di tutto il libro che noi abbiamo scritto con scelte, esperienze, delusioni e gioie. Sto parlando della Morte, sì.
Il nostro viaggio di oggi non è allegro come i precedenti, ma ci insegnerà cose nuove e, magari, ci farà vedere l’avvenimento della Morte con un’ottica diversa.
Venite con me, voliamo in Asia. Partecipiamo ad un rito funebre cinese ed osserviamo le differenze tra le nostre e le loro usanze. Venite..

Innanzitutto in Cina coesistono numerosi gruppi religiosi, come il Taoismo, il Buddismo, il Cristianesimo ed il Confucianesimo ma diciamo che, ad ogni modo, permangono forti e radicate alcune consuetudini derivanti dall’antica tradizione cinese e dalla superstizione. La vastità della Cina comporta un quadro variegato di riti funebri che variano da regione a regione, da zona a zona.
Il rito funebre, in Cina, è preso molto seriamente e si è dell’idea che un funerale male organizzato possa portare sventura alla famiglia, in quanto la cultura cinese ritiene che lo spirito dei defunti continui la sua vita nell’aldilà. Lì, la qualità dei funerali dipende principalmente dall’età del defunto, dalla causa di decesso, dalla posizione che egli aveva nella società e dallo stato civile. Ma sono due gli elementi che più influenzano il rito: l’anzianità e quanto in vita il defunto è riuscito a contribuire alla sua famiglia e alla società. Dalla ricchezza della famiglia, invece, dipende quanto tempo il corpo rimane esposto al pubblico, la quantità di cibo sull’altare, quante persone verranno a piangere e l’importo delle offerte fatte alla famiglia: più soldi aveva il defunto, più soldi riceverà la sua famiglia. Offerte fatte alla famiglia, sì. Ogni persona che sarà presente, lascerà un’ offerta in denaro per aiutare la famiglia ad affrontare le spese che la situazione richiede. Indipendentemente se ne abbia realmente bisogno o meno.
Sapete, una cosa veramente triste è che bambini e persone non sposate e che quindi, presumibilmente non hanno figli ad organizzare il rito, non possono ricevere funerali pubblici, quindi sono sepolti in silenzio e con i soli parenti stretti. Come se lo status sociale potesse cambiare i diritti umani.
In principio, la cerimonia funebre cinese era decisamente più lunga della nostra: durava più di 49 giorni, e si pregava ogni sette giorni. Oggi, invece, questo periodo dura molto meno, a seconda delle disponibilità finanziare della famiglia principalmente (non avreste mai detto, vero?). Il capo famiglia deve essere presente almeno per la prima parte della cerimonia, ed anche per la sepoltura o cremazione.
La cremazione, sì.. Dal 1956 in Cina è stata introdotta e diffusa questa tecnica, semplicemente perchè con la sepoltura andavano persi grandi quantità di terreno coltivabile. Nulla di mistico, insomma.

Ma andiamo ad analizzare la preparazione del defunto. E’ una prassi anche occidentale, certo, ma sicuramente non uguale a quella asiatica. Restiamo in disparte, non intralciamo il flusso di parenti ed amici. Osserviamo con discrezione e rispetto.
Guardate, si tratta di una giovane donna. Capelli ancora corvini, lisci e bellissimi.
Il corpo del defunto è preparato con gran cura: dopo averlo pulito con un asciugamano,  lo si sta ricoprendo di talco (che pare anche profumato). Ora si sceglierà il suo miglior vestito (e tutti gli altri indumenti verranno bruciati), gli si metteranno le scarpe ed in quanto donna, verrà  anche truccata.
Ed ora, terminata la fase di preparazione, la defunta viene posizionata su un tappetino, con un panno di colore giallo a coprire il volto per proteggerlo, ed uno di colore blu a coprire il corpo. Regali, corone di fiori ed una foto della morta sono collocati vicino alla sua testa. Un altro dettaglio che generalmente indica il prestigio del defunto è la quantità delle corone floreali, appunto: più ce ne saranno e più sarà stato alto. Ed esse non vengono disposte a caso, no. Sono posizionate vicino alla bara in base alla relazione esistente tra il donatore e il deceduto. Stessa “filosofia” per i parenti che si radunano intorno alla bara: la circonderanno in base alla loro posizione nella famiglia ed indosseranno indumenti specifici a seconda che siano figli, nipoti o altro. I colori usati sono il nero, il marrone, il blu ed anche il bianco. Sapete, la famiglia non dovrà indossare gioielli né abbigliamento rosso durante la cerimonia funebre perché considerati tutti segni di felicità. La bara rimane aperta per esporre la salma al pubblico ed in fondo ad essa c’è sempre un altare con dell’incenso che brucia in continuazione, delle candele ovviamente accese e del cibo che, stando alle credenze, sarà poi assorbito dall’anima.
Altra usanza è coprire con carta rossa tutte le statue delle divinità che si trovano in casa. Ciò per proteggerle dall’energia del morto. Ed attenzione agli specchi: saranno rimossi per l’occasione poiché si crede che chi vede il riflesso della bara sarà colpito da repentina morte nella sua famiglia.
Durante la cerimonia religiosa, il pianto e le grida sono ben accette quali segni di rispetto e fedeltà verso il defunto.

Ed ora seguiamo la veglia. Sempre per la convinzione che l’anima del morto resti comunque in vita, la veglia segue alcuni step obbligati: idoli di carta vengono bruciati durante tutta la veglia come segno di buon auspicio per il viaggio nell’aldilà. Stessa sorte tocca ai soldi, per fornire una rendita sufficiente al defunto.  E sempre in questo frangente, un gruppo di persone rimane fuori la casa a fare da guardia, ed è usanza fare giochi d’azzardo per rimanere svegli. Ed anche un po’ per ridurre il dolore per la scomparsa. La durata della veglia dipende dalle disponibilità finanziarie della famiglia (vi suona nuovo?), e comunque almeno un giorno è necessario per consentire l’offerta di preghiere propiziatorie. Ci sarà la presenza di un monaco che si occuperà di recitare versetti tratti dalle scritture buddiste o taoiste durante la notte. Si crede che l’anima percorra un cammino molto arduo e penoso prima di arrivare nell’ultraterreno, per cui preghiere, canti e rituali servono ad alleviare il passaggio del defunto in cielo. Quando i lamenti dei presenti raggiungono un certo picco, si ritiene che l’anima abbia lasciato il corpo e la bara può allora essere chiusa.

Diamo alla donna un ultimo sguardo, in segno di saluto. Osservatela, è bellissima. Sembra stia dormendo. Ma ora usciamo dalla stanza, tutti gli astanti devono allontanarsi e non guardare durante la chiusura della bara, poiché porta sfortuna (cosa che avviene anche quando il feretro è deposto nella terra).

Sempre numerosi sono i volontari disposti a portare la bara, in quanto su di loro ricadranno le benedizioni del defunto.  Il feretro viene collocato su un carro funebre che resta fermo per un po’ sul ciglio della strada per attendere altre preghiere, e solo dopo comincia a muoversi molto lentamente. Il figlio maggiore del defunto  siederà accanto alla bara e i membri della famiglia subito dietro. Ritagli di carta di automobili, statue, navi, ed altri beni terreni vengono trasportati  per tutta la processione a simboleggiare la ricchezza della famiglia del defunto. Un foglio benedetto giallo e bianco è incollato sulla bara per tenere lontani gli spiriti maligni. Ma in altre zone della Cina si usa addirittura far esplodere fuochi d’artificio o lanciare aquiloni. Un po’ come a simboleggiare qualcosa che si muove in direzione del cielo. Bellissimo e significativo.
Prima della chiusura della tomba, i familiari gettano una manciata di terra, che il figlio maggiore raccoglierà e porrà in un contenitore di incenso che sarà conservato nella sua casa e..
.. Uh, lo ha appena fatto, l’avete visto? Un po’ della sua cara madre sarà sempre con loro, nella loro quotidianità.
Il nome della giovane donna sarà ora aggiunto nelle tavolette degli antenati, tenute in grande venerazione nelle case dei familiari.

Altre curiosità persistono anche dopo la sepoltura. Dopo i funerali, tutti i vestiti indossati dai partecipanti sono bruciati per evitare la sfortuna, in quanto quello specifico indumento verrà associato alla Morte. Il periodo di lutto della famiglia può continuare per altri 100 giorni.
Sette giorni dopo, l’anima del defunto ritornerà alla sua casa, si dice. Per questo motivo, fuori viene posta  una lapide rossa con un’ iscrizione, affinché l’anima non si possa perdere. In tale giorno, i membri della famiglia sono tenuti a rimanere nelle loro camere e sul pavimento della sala d’ingresso viene sparsa della farina o del talco per rilevare la visita dell’anima del compianto.
Dopo circa sette anni dalla sepoltura, i corpi vengono riesumati, le ossa ripulite e collocate in urne che saranno di nuovo seppellite. Non sempre però è possibile la seconda sepoltura: dipende, manco a farlo apposta, delle risorse finanziarie della famiglia.
In Cina (come in altre tante parti del mondo), val bene il detto “senza soldi non si cantano messe”.
Neppure quelle funebri.

Ora torniamo a casa, allontaniamo la tristezza accumulata da questa esperienza ed abbracciamo forte le persone a noi care perché oggi ci siamo noi e ci sono loro. Ma domani?

La Redazione

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