Daily Telegraph: Napoli ha la metro più bella d’Europa

Uno scorcio della stazione di Toledo a Napoli

Poi spesso finisce così; giri il mondo alla ricerca di qualcosa fino a quando ti accorgi che quel qualcosa, è proprio vicino a te. Certo è che lo stupore così come il compiacimento quando ciò avviene, ha sempre il suo perché. Scoprire che qualcosa di bello è vicino a te ed in un certo senso ti appartiene non può che renderti felice. Così è stato per Napoli. Una tra le città più belle e vituperate d’Europa, che si ritrova ancora agli onori della cronaca, di quella cronaca positiva però, quella sana, quella capace di riempirti il cuore e che, nel parossismo d’entusiasmo che genera può certamente favorire quel senso d’identificazione e appartenenza che troppo spesso va smarrendosi in ognuno di noi, quello che ti porta a dire con un pizzico di orgoglio  “ io sono di Napoli, io sono italiano ”.

Il sito del Daily Telegraph si è divertito in un reportage fotografico, a stilare una classifica delle stazioni metro più belle d’Europa, un viaggio fotografico decisamente strano attraverso le fermate che collegano i vari quartieri delle città più grandi del vecchio continente,  ma che ha dalla sua parte, la capacità di farti scoprire delle vere e proprie opere d’arte laddove magari non te lo aspetti; non una piazza, non un museo, non una cattedrale, ma sotto i nostri piedi, sotto terra. Ed è così che in questa strana classifica viene fuori il nome di Napoli, della stazione di Toledo per essere più precisi. Un autentico regalo per gli occhi, un regalo ai visitatori ed ai pendolari che possono facilmente entusiasmarsi alla vista di tanta bellezza. Progettata da Óscar Tusquets Blanca, un architetto catalano, la stazione può fregiarsi di spettacolari riflessi dati dai mosaici di William Kentridge, può letteralmente immergersi nella galleria del mare ideata da Bob Wilson e divertirsi a rimanere abbagliati dai giochi di luce indiretta offerti dalle scale mobili. Un tuffo cromatico sensazionale, dove si è voluta rendere l’idea dell’immersione e della profondità attraverso l’uso appropriato dei colori; si diparte dunque dalla prevalenza del color terra della superficie, fino ad immergersi ed arrivare al blu intenso color mare che si raggiunge in profondità. Un autentico gioiello quindi, che non ha avuto una facile genesi. Difatti la realizzazione e l’apertura di questa stazione sita nel quartiere di San Giuseppe, ha avuto non pochi problemi. Alcuni legati  a questioni squisitamente tecniche come il ritardo nei collaudi, altre invece legate in fase di realizzazione a degli  inattesi  tanto quanto affascinanti  ostacoli  dovuti al rinvenimento durante gli scavi di alcuni reperti archeologici risalenti a diversi periodi storici, tra questi alcune ceramiche  del neolitico, altre appartenenti al Paleolitico, ed anche altri muri di epoca aragonese, alcuni tra questi restaurati ed integrati a pieno titolo nella struttura della stazione stessa. Una realizzazione complessa quindi, che però si è rivelata essere un magnifico regalo per Napoli, capace di accrescere la sua già indiscutibile bellezza. Importante dire che dietro Napoli, si sono collocate città d’arte sicuramente di notevole spessore, ognuna con il suo stile, ognuna con la sua indole. Note di merito quindi andranno anche alle altre fermate di città europee che sono entrate a far parte della top ten del Daily Telegraph, tra questi la stupenda fermata  di Komsomolskaya nella metro di Mosca, dove tra lampadari imponenti e mosaici artistici si ripercorre la storia militare russa attraverso i suoi eroi di guerra, ma anche l’affascinante sottomarino della fermata di Art et Mètiers di Parigi, passando poi per la Tube di Londra, con i suoi classici lavori frutto della moderna commistione di cemento-vetro-acciaio che la fermata di Westminster ci regala. Piccoli gioielli che quindi,  il Daily Telegraph ha saputo scorgere e regalarci, gioielli tra i quali quello italiano e di Napoli spiccano maggiormente, una passeggiata fotografica degna di essere apprezzata e vissuta per avere la possibilità anche se solo virtualmente, di sentirsi dei piccoli Stendhal.

Francesco Lamanna

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