Caso marò, Corte Suprema boccia intesa con famiglie dei pescatori uccisi

La Corte Suprema del Kerala ha contestato l’accordo raggiunto lo scorso martedì tra il governo italiano e le famiglie dei due pescatori uccisi

La Corte Suprema del Kerala ha contestato l’accordo raggiunto lo scorso martedì tra il governo italiano e le famiglie dei due pescatori uccisi. Lo rende noto l’emittente indiana Ndtv. I giudici hanno in particolare obiettato alla decisione dei familiari di ritirare le accuse contro i due marò dopo aver ottenuto dal nostro Stato un risarcimento di 10 milioni di rupie, pari a circa 150.000 euro. I giudici hanno quindi bloccato il versamento della somma. L’accordo – definito dall’Italia, “un atto di generosità al di fuori del contesto giuridico” –  era stato sottoscritto dai parenti di Gelastine e Ajesgi Binki.

Il Tribunale del Kerala, ha poi disposto il rinvio di altri 14 giorni di carcerazione preventiva per i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. I due militari italiani si sono presentati davanti al giudice istruttore con diverse ore di ritardo a causa di una manifestazione di protesta che ha bloccato le vie di accesso al Tribunale.

La Corte Suprema dell’India ha rinviato a domani l’udienza sul rilascio della nave Enrica Lexie. I giudici hanno posto come condizione che il governo italiano garantisca che i quattro marò ancora a bordo della petroliera, commilitoni di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, possano tornare in India per testimoniare nel caso venga avviato il processo contro i due fanti di marina.

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