
Nell’ambito di un’indagine della Dda di Napoli, è stata eseguita la notifica di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di otto persone, tra cui Nicola Schiavone
Il movente, a detta degli investigatori, è nella riaffermazione della leadership del gruppo Schiavone nelle zone soggette al proprio controllo e nel voler punire Antonio Salzillo, nipote dell’ex leader dei casalesi Antonio Bardellino ucciso in Brasile nel 1988, che dopo anni di “esilio” era rientrato in provincia di Caserta, senza l’autorizzazione dei vertici del clan, iniziando a gestire un’attività commerciale. Ma la circostanza che più di tutte ha sancito la sua condanna a morte è l’aver disprezzato Francesco Schiavone. Tra gli organizzatori dell’agguato c’è proprio il figlio maggiore di “Sandokan”.
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