Calcio Napoli, Donadel: “Sappiamo di potercela giocare con chiunque”

Marco Donadel, centrocampista del Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Marte

Marco Donadel, centrocampista del Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Marte.

“Quello scorso è stato un anno da dimenticare. Quando succedono cose brutte, bisogna reagire e andare avanti. Ho rischiato grosso anche a livello di carriera, ora mi sento benissimo e gioco. Per me è una gioia immensa. Non mi voglio comunque lamentare anche se ho temuto di non poter giocare a calcio, sono felicissimo adesso. Ora sto cercando di lasciar perdere le cose brutte e concentrarci solo sulle cose positive. Guardo avanti. Noi l’anti-Juve? Dobbiamo essere sempre equilibrati, Mazzarri è bravo in questo a tenerci con i piedi per terra. Sappiamo di potercela giocare con chiunque, ma per arrivare in alto serve continuità. Anche un pareggio equivale a due punti persi. Noi non ci creiamo aspettative, siamo consapevoli del nostro valore. Abbiamo dato del filo da torcere alla Juve in Supercoppa. Abbiamo giocatori forti. I tifosi devono sognare, è giusto che sia così. La nostra gente è passionale. Per quanto mi riguarda, sono a disposizione. Farei pure il vice Cavani pur di giocare, ovviamente sono un mediano di rottura che garantisce ordine tattico“. Donadel è di Conegliano Veneto: “Ho avuto la fortuna di fare le giovanili nel Milan, dove ho trovato grandi maestri come Tassotti e Ballardini. Poi mi sono staccato dal cordone rossonero e ho spiccato il volo. Ho voluto essere ceduto definitivamente, ora sono qui per dare il massimo e penso di non averlo ancora dato. Sono molto più maturo. Il nostro centrocampo è completo, possiamo integrarci tutti e quattro. I tre svizzeri stanno facendo molto bene. Lavoriamo per essere una squadra solida, è la caratteristica fondamentale. Il primo pensiero deve essere quello di non prenderle, poi tanto qualcosa creiamo sempre. Tatticamente ho sempre giocato basso, davanti alla difesa. Vado poco in area avversaria, ho trovato gol con tiri da fuori“. Donadel è stato capitano dell’Under 21 e ha conquistato il bronzo all’Olimpiade nel 2004: “Ho giocato pure la Champions League, l’Europe League è una bella competizione. Se avremo fortuna, andremo avanti. Comunque noi saremo sicuramente una realtà. Non abbiamo paura di nessuno. La sosta è importante per accumulare energia nel serbatoio. Ora sto bene, ma adesso devo dimostrarlo. L’ambiente è eccezionale, l’obiettivo nostro è far rivivere atmosfere magiche tipo Napoli-Chelsea. Voglio ringraziare la gente che mi sostiene anche su twitter. Prima ero contrario ai social network, Behrami mi ha convinto. Cerco di utilizzarlo per dare informazioni fuori dal campo. Mi diverto anche a seguire miei idoli, tipo Jovanotti. I giovani forti sono anche uno stimolo per noi: si allena sempre a duemila all’ora. Crescono tanto e danno il massimo. Insigne ha qualità, può migliorare ancora. Fa davvero delle cose eccezionali. Non è da tutti. Lo vedo carico e maturo. In serie A non ci sono altri Cavani e Pandev, quindi Lorenzo sa bene il suo ruolo e lui è all’altezza di tutti. Per ora essere attaccante del Napoli non è da tutti. La convocazione in Nazionale? Prandelli è la persona giusta per la Nazionale: in due anni ha fatto grandi cose portando una mentalità nuova. Il suo obiettivo sia quello di andare vincere in Brasile. Sta cercando di individuare i giocatori che tra due anni possono dare il massimo“. Si torna a parlare del campionato: “Siamo curiosi di capire il nostro valore, vedremo alla fine del girone d’andata, possiamo assolutamente dire che daremo il massimo e poi vedremo dove saremo. L’Olimpiade? Giocammo la partita con l’Iraq con il lutto al braccio per la morte del giornalista Baldoni. Il clima era particolare, siamo riusciti a vincerla anche se forse quel giorno non era la cosa più importante. Comunque la medaglia di bronzo fu una bella soddisfazione. La Nazionale? Finché uno gioca, ha il dovere di pensarci. Ora mancano dodici giocatori, vuol dire che abbiamo una grande esperienza. Non è bello allenarsi in pochi, si corre tanto, ma lo facciamo. La colonia viola? Sì è bello, ma ne conoscevo già da prima Rosati, Mesto, Paolo Cannavaro, il gruppo è compatto. Preferisco da sempre dimostrare le cose e il discorso riguarda pure il mio rapporto con la città. Darò il massimo. Ho due figlie, l’ultima è piccola. Mangiamo tanto la mozzarella”.

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