Calcio, Maggio: «Insigne è più concreto di Lavezzi»

Christian Maggio racconta il suo momento nel Napoli e la sua voglia di riscatto in Nazionale

Prandelli ha deciso di puntare sul 3-5-2 per il blocco-Juve e per Christian Maggio. Che qui a Coverciano racconta il suo momento nel Napoli e la sua voglia di riscatto in Nazionale dopo un Europeo che, a livello personale, non è andato come avrebbe voluto.

Il 3-5-2 è il modulo più congeniale per lei.
«Sono diversi anni che gioco con la difesa a tre, ma in questi giorni Prandelli sta provando diverse cose».

Come giudica il suo Europeo?
«Potevo dare qualcosina in più, ma alla fine è arrivato anche il mio contributo».

Si è arrabbiato quando è rimasto fuori?
«Non mi arrabbio mai, anche se un po’ di rammarico c’era».

Quando avrebbe voluto giocare?
«Ero partito con altre idee, altre ambizioni, ma non mi do colpe».

Quest’anno il Napoli punta seriamente allo scudetto.
«Rispetto all’anno scorso la è squadra più unita, sono arrivati molti giocatori importanti, potremo fare qualcosina in più, ma contro di noi danno tutti il massimo».

Che vuol dire “più uniti” dell’anno scorso?
«Voglio dire che ora fra giovani e meno giovani c’è una bella intesa».

In ogni caso, il Napoli non si nasconde più.
«Di scudetto non ne abbiamo mai parlato, ma può essere… Possiamo dare fastidio a tanti».

Alla Juve. E’ questo il duello.
«E’ un duello che va avanti da diversi anni».

Lei, napoletano, si sente un “infiltrato” nella Nazionale del blocco-Juve?
«Infiltrato no, anche se loro sono insieme da tanti anni».

Infiltrato tecnicamente parlando.
«Non è difficile inserirsi nei loro movimenti».

In questo ritiro ha fatto i complimenti alla Juventus per la Supercoppa di Pechino?
«Veramente no, ma perché non ne abbiamo parlato. E’ acqua passata».

Juve-Napoli sarà una sfida piena di rabbia.
«Ma la nostra rabbia è positiva. Resta il rammarico per aver giocato una partita così importante con due uomini in meno».

Anche a lei risulta che il Napoli, con la difesa a 3, sia stato una specie di apripista pure per la Juve?
«In questi anni Mazzarri ha mostrato cose importanti sul piano del gioco e molte squadre, quando ci affrontavano, schieravano la difesa a tre. Il Napoli dava fastidio con quel modulo. Così anche la Juve l’ha cambiato durante la stagione scorsa e l’ha confermato all’inizio di questo campionato. Mazzarri ha dato un’impronta forte al calcio italiano e non solo al Napoli».

Il 3-5-2 è dispendioso per gli esterni. Quali sono le alternative a Maggio e Giaccherini?
«Non ne vedo in questo momento, anche perché è da poco tempo che tante squadre giocano con questo sistema. Un nome è quello di Cassani, anche se lui nasce come terzino destro. E’ questione di adattamento, di lavoro e di allenamento».

Per fare l’esterno in quel modulo, si adatta più facilmente un centrocampista o un difensore?
«E’ più facile per un difensore, come è successo a me, perché devi imparare soprattutto i movimenti difensivi».

Cosa l’ha colpita di Insigne?
«La serietà. Anche se è giovane si vede subito che è serio. A 21 anni si può essere anche un po’ disattenti, invece lui lavora sodo e segue molto Mazzarri. Gli auguro una buona carriera».

Qual è la differenza fra Insigne e Lavezzi?
«L’esperienza, ovviamente. Ma sul piano tecnico sono giocatori molto simili. Sotto porta, però, Insigne è più concreto, Lavezzi arriva tantissime volte in zona-gol, ma spesso sbaglia la scelta».

Lei a 21 anni com’era?
«Molto diverso dai ragazzi di oggi. Ero molto più chiuso, facevo fatica a socializzare con i miei compagni. Ora i giovani sono più spigliati ed è giusto che sia così».

Gattuso ha detto: “I ragazzi di oggi non li riconosco”.
«A 18 anni io portavo le borracce e le borse ai magazzinieri, ora non lo fanno più. Anzi, se lo dici a un ragazzino quello ti risponde pure. Però oggi crescono più facilmente, c’è anche qualcosa di positivo».

Mai visto un campo così brutto al San Paolo.
«E’ parecchio difficile giocarci sopra. Nemmeno noi ci aspettavamo un campo del genere. Speriamo che in questi giorni ci sia un miglioramento».

Che impressione le ha fatto la Fiorentina?
«L’ho vista molto bene, Jovetic ha qualcosa in più, El Hamdaoui è stato una sorpresa e in più hanno un bravissimo allenatore».

Fonte: corrieredellosport.it

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