Calcio, De Laurentiis: “Jovetic non è nella lista della spesa del Napoli”

Aurelio De Laurentiis, Presidente del Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Marte

Aurelio De Laurentiis, Presidente del Napoli, ha parlato ai microfoni di Radio Marte.

Jovetic non è nella lista della spesa del Napoli. Con Pandev, l’attacco è completo, non abbiamo bisogno di altri innesti. Se ne scrivono tante, faremmo 80 squadre di calcio con tutti i nomi che sono accostati al Napoli. Abbiamo sempre detto che rinforzeremo la difesa e il centrocampo e preso un esterno, non mi sembra che questo risponda a dover fare per forza un attaccante. Noi abbiamo Insigne, Vargas, Cavani e Pandev, averne un altro significa creare problemi nello spogliatoio che farebbero tanto piacere a qualcuno. Noi siamo sempre concentrati sui giovani, Lavezzi è diventato tale a Napoli, stesso discorso per Hamsik e Gargano. Abbiamo avuto la pazienza di farli crescere. Non mi piace il luogo comune dei giocatori già pronti per arrivare in alto. E’ tutto da verificare. Il Barca, ad esempio, ha fatto il contrario: ha seminato e poi ha raccolto, in Italia – invece – abbiamo la tendenza opposta. Tra presidente e tifosi ci deve essere un collegamento che è la linfa vitale del Napoli. Lavezzi? La settimana prossima sarà conclusiva, quando avremo parlato, diremo i dettagli. Gli accordi sono sempre riservati, magari ve li dirò in un orecchio. Un emiro al Milan? Secondo me la frontiera del calcio è quella imposta da Platini, ovvero il fair play finanziario. La Spagna – ad esempio – è stato declassata, il Real Madrid e il Barca non credo avranno problemi, dovranno restare nel contesto della loro fatturabilità che è tra i 400 e i 500 milioni all’anno. I magnati del petrolio ci sono sempre stati, nel cinema – ad esempio – ci fu l’irruzione dei giapponesi, ora ci sono gli arabi, i cinesi, i brasiliani. Ma questo non significa nulla, se le squadre di calcio devono essere delle società per azioni in un contesto economico-finanziario che funzioni, bisogna che tutti noi cominciamo a ragionare sul mercato. Serve la globalizzazione, questo è l’unico credo filosofico che noi dobbiamo portare avanti. Le istituzioni del calcio devono fare il loro mestiere, ma non conoscono il mercato perché non sono imprenditori. Non prevedono gli scenari futuri”. Capitolo Supercoppa italiana: “Lo decideremo nel pomeriggio, ci siamo sentiti con Agnelli e Brunelli della Lega. C’è un’ipotesi per il 25 agosto che non ama la Juve, c’è un’ipotesi per l’11 agosto che crea problemi a noi. Per essere cortesi, stiamo cercando di aggiustare le cose per giocare l’11 agosto. Se le cose non si aggiustano, noi non la faremo. Si può anche saltare un anno”. Oggi cominciano gli Europei: Faccio il mio in bocca a lupo all’Italia e gli auguro di avere successo e di giocare in maniera leale e sportiva. Credo moltissimo in Prandelli, è una persona di garbo ed estrema civiltà”. 

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