Calcio, Chiellini: «Juve-Napoli è un big match»

Giorgio Chiellini, difensore della Juventus e della Nazionale, ha parlato in conferenza stampa a Coverciano

E’ il suo rientro dopo l’Europeo, esaltante e difficile, come la sua estate passata a risolvere i problemi fisici, ora alle spalle. Giorgio Chiellini però potrebbe non tornare subito titolare, contro l’Armenia. Non per questo il difensore bianconero appare nervoso.

Giorgio Chiellini, come sta?

«Bene, è stata un’estate travagliata. Ora sto ritrovando continuità di rendimento, buona condizione, partita dopo partita».

Criscito, Balzaretti e lei: tre per un posto…
«Il ct mi conosce benissimo, farà le sue scelte. Ha ottime alternative. Io non mi preoccupo».

Il modulo a 3 dietro magari la favorirebbe
«Il modulo perfetto non esiste ma conta le persone che lo interpretano, dipende dai momenti. Prandelli ha la possibilità di scegliere, in ogni zona del campo. Inutile dire a tre bene a tre male, il rombo bene o male, tre punte o due…non è confusione, la duttilità, ma un’opportunità».

Qualcuno sostiene che lei sia in calo
«Se avete visto le mie partite non direi, a parte Genova, dove tornavo dopo lo stop. Magari una prestazione è legata ad episodi. A Siena per esempio, sommando il primo e il secondo intervento da giallo non credo che avrei meritato complessivamente il rosso. Tornando al discorsi che mi riguarda, con la Juve abbiamo iniziato con 6 vittorie e un pari più due pari in Champions. La panchina qui non mi darebbe fastidio, siamo tanti e bravi».

Conte e Prandelli si sono parlati per cercare di gestire al meglio le energie del blocco juve in azzurro….

«Dire che già adesso si debbono risparmiare energie mi pare eccessivo».

Ma c’è questa storia degli allenamenti differenziati 
«Guardate che non esiste. Lo staff qui ha sempre concesso preparazioni mirate, in accordo con tutte le squadre. Ogni preparatore ha il suo modo di lavorare. E’ stato così con Del Neri, Conte, Zaccheroni: ognuno ha il suo metodo. Ora è venuto fuori questo discorso col caso Pirlo ma è sempre stato fatto così. Qui non c’è il tempo di allenare ma di gestire la situazione. C’è sempre stata massima disponibilità con lo staff di Prandelli. Anche in passato si sono svolti lavori specifici richiesti dai club, non enfatizzati. C’è un team all’avanguardia qui e nella Juve: normale che si confrontino per far rendere al massimo un giocatore».

Anche perché alla ripresa c’è Juve-Napoli… 
«Col fascino di una grande sfida al vertice. Noi rispettiamo il Napoli: è una grande realtà, una grande squadra, con grandi giocatori e un grande allenatore. E’ come Juve-Milan e Juve Inter: Juve- Napoli è big match del calcio italiano. Che comunque non deciderà il campionato, né in un senso né in un altro».

Teme di perdere la rincorsa al record d’imbattibilità?
«Noi non ci pensiamo ma ci concentriamo partita dopo partita. Quando si gioca il campionato non consideri che dopo c’è la Champions, altrimenti rischi di fare male tutte e due. Conta vincere alla fine, non questo record».

Più facile lo scudetto o la qualificazione mondiale?
«E’ più facile per l’Italia arrivare al mondiale, forse, ma non troppo facile. Vedrete anche venerdì, a livello internazionale tutto è complicato. Sono entrambe difficili: diciamo che spero nello scudetto prima e, l’anno prossimo, di andare al mondiale».

Quanto può pesare la Champions nella corsa verso il titolo? 
«Non so, non direi che è un peso, ma è normale che condizioni un po’, sia sul piano fisico che mentale. Le avversarie sono forti. Faticheremo anche nelle prossime partite. I danesi potevano pareggiare col Chelsea. Le partite le indirizzi se giochi sopra la media. In Europa, sia in Nazionale che in Champions, se giochi sotto tono non vinci. In Italia magari sì».

In Italia poi sembra che non si riesca mai ad uscire dalle emergenze: si torna a parlare di Scommessopoli, si fa di nuovo il nome di Ranocchia…
«Quando siamo senza campionato, prima della partita della Nazionale, fa notizia un giocatore azzurro implicato in certe vicende, alle quali poi magari risulta estraneo».

Voi come state vivendo questo momento? 
«Io parlo a titolo personale. Tutti vorremmo chiudere le cose il prima possibile. I tempi della giustizia sono troppo lunghi. Prendi Mauri: è stato arrestato, è stato dentro e a distanza di tempo non si sa niente. Ora gioca, e pure bene, e per questo gli faccio i complimenti, ma non mi pare una situazione comprensibile».

La vostra categoria è sotto tiro? 
«Fa notizia l’arresto di un calciatore ma vale l’arresto di qualsiasi persona. Il problema è che uno automaticamente passa per colpevole. Pepe e Bonucci, per esempio, hanno risolto i loro problemi. Magari io ignoro i tempi necessari, ma ripeto che servirebbe più velocità da parte della giustizia».

Sembra che stia tornando in ballo Conte a Bari 
«Sinceramente credo di no. Prima di parlare tutti dovrebbero aspettare e sapere e capire, al di là degli spifferi. La situazione Conte è già passata, non vediamo l’ora che torni in panchina».

Panchina su cui è finito De Rossi…
«Abbiamo evitato di parlarne. Il bello della Nazionale è quello che qui puoi staccare, lasciare a casa i problemi, pensare positivo, in un nuovo gruppo. A me è capitato in anni passati, quando con la Juve le cose non andavano al meglio. Lasciamolo tranquillo, meglio pensare alle prossime partite».

Una battuta: come vede Balotelli papà? 
«Faccio fatica a vederlo…».

Fonte: corrieredellosport.it

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