Calcio, Champions League: Malaga-Milan 1-0

Il Malaga costringe il Milan alla prima sconfitta stagionale in Europa. Alla Rosaleda decide al 64′ una gran giocata di Joaquin

MALAGA – Il Malaga costringe il Milan alla prima sconfitta stagionale in Europa, infilando il dito nella piaga della crisi del Diavolo. Alla Rosaleda decide al 64′ una gran giocata di Joaquin, l’esterno spagnolo che a 31 anni sta ritrovando una seconda giovinezza in biancoazzurro. Ai rossoneri, in campo con il 3-4-3 in avvio di gara, non basta passare in corsa al 4-2-4 inserendo Pato e Bojan: Caballero si oppone nel finale a El Shaarawy e Mexes sugli sviluppi di un corner spreca un’incredibile occasione a due passi dalla porta avversaria. I rossoneri restano comunque secondi nel girone a quattro punti, uno in più dello Zenit che nel tardo pomeriggio aveva battuto l’Anderlecht, ma il sesto ko su undici match ufficiali è un altro colpo pesantissimo alla già traballante panchina di Allegri.

FA TUTTO JOAQUIN: RIGORE FALLITO E GOL DELLA VITTORIA – Il primo e unico sussulto per il Milan nel primo tempo lo firma il giocatore più in forma dei rossoneri: El Shaarawy vola sul primo palo a concludere su assist di Emanuelson ma il tiro di prima del Faraone non trova la porta. Siamo alla mezz’ora e il pericolo sveglia gli spagnoli, due volte pericolosi con Isco, sempre servito da Joaquin: il primo destro è fuori bersaglio, sul secondo Amelia deve allungarsi a deviare in angolo. Milan in affanno, su un corner De Michelis si fa pericoloso al 41′, sbagliando la deviazione decisiva. Ma ci si mette anche Proenca, inventandosi di sana pianta un rigore per i padroni di casa a ridosso dell’intervallo. Penalty ingiusto che Joaquin spara sulla traversa lasciando il risultato invariato. Nella ripresa il copione non cambia, con Saviola ispirato a mettere in apprensione la retroguardia del Milan, costretta però a capitolare non per il Conejo ma per l’inserimento di Joaquin che supera Amelia in uscita al 64′ e regala il vantaggio alla squadra di Pellegrini. Allegri butta dentro prima Pato e poi Bojan, sperando in un miracolo che non arriva: e ora l’ombra dell’esonero si allunga sempre di più sulle spalle del tecnico toscano.

Fonte: corrieredellosport.it

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