A Napoli l’International Astronautical Congress

Dopo 15 anni di assenza dal suolo italiano torna, a Napoli, l’International Astronautical Congress, l’Expo mondiale del settore spaziale

Nel corso di quest’ultimo anno Napoli è stata scelta come location per diversi eventi di stampo internazionale: dalla Coppa America alla Coppa Davis fino al World Urban Forum. Eventi che hanno raccolto più o meno consensi, ma che certamente tanta visibilità hanno dato alla città.
Questa settimana tocca ad una nuova convention, del settore tecnico-scientifico, aprire i battenti alla Mostra d’Oltremare di Fuorigrotta. Dal 1° al 5 ottobre si svolge, infatti, a Napoli l’International Astronautical Congress, manifestazione di livello mondiale, organizzata dall’International Astronautical Federation, giunta alla sua 63esima edizione, che riunisce, ogni anno in una sede diversa (l’ultima edizione si è svolta in Sud Africa), i capi delle agenzie spaziali internazionali, i dirigenti delle industrie e gli esperti del settore spaziale.

Dopo ben 15 anni di assenza dal nostro territorio – l’ultima edizione italiana dell’Expo si è svolta a Torino nel 1997 – l’International Astronautical Congress torna in Italia proprio a Napoli, dedicato alla memoria di un italiano, Luigi Gerardo Napolitano, pioniere della microgravità. L’evento è stato fortemente voluto dall’Agenzia Spaziale Italiana e sostenuto dalle istituzioni locali e nazionali, che hanno proposto il capoluogo campano come sede del congresso (beffando città come Parigi, Vienna, Lisbona e Bruxelles) perché, come affermato dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Enrico Saggese, nella nostra regione “c’è un territorio formidabile dal punto di vista industriale e universitario legato all’aerospazio: la Campania rappresenta il 25% delle attività spaziali nazionali, ci sono insediamenti industriali storici, oltre 8mila addetti occupati, un fatturato nell’aerospazio di circa 1,7mld di euro l’anno, centri di ricerca di eccellenza mondiale, 5 università tecniche, 23 corsi dedicati a questo settore e decine di master”.

Al centro della kermesse scientifica napoletana le moderne innovazioni tecnologiche, gli sviluppi economici del settore spaziale e le nuove mete dell’esplorazione spaziale, con un occhio di riguardo alla “conquista” di Marte. L’apertura dei lavori si è svolta all’Arena Flegrea, ma diverse sono le sedi che ospiteranno l’International Astronautical Congress napoletano: il Mav di Ercolano, la Città della Scienza di Napoli nonché alcune scuole della regione, i cui studenti saranno edotti, dagli esperti in cattedra, ai misteri dello spazio.
Tre grandi padiglioni della Mostra d’Oltremare saranno, inoltre, dedicati all’esposizione, dove sarà possibile ammirare le nuove scoperte spaziali e, soprattutto, l’Italia avrà l’opportunità di esporre “in vetrina” le proprie eccellenze in ambito aerospaziale.

Circa 4mila addetti del settore provenienti da 50 paesi del mondo saranno il motore delle 90 sessioni tecniche previste per questi 5 giorni di lavori. Seminari e conferenze vedranno alternarsi grandi nomi del settore: Roberto Vittori e Paolo Nespoli, astronauti italiani, Charles Bolden, numero uno della Nasa, Jean-Jacques Dordain, Direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea. Attesi anche rappresentanti delle agenzie spaziali di Cina, Canada e Russia, oltre a Buzz Aldrin, membro del celebre equipaggio dell’Apollo 11, che dedicherà il proprio intervento a Neil Armstrong, il primo uomo a posare piede sulla Luna, recentemente scomparso.

Sara Di Somma

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