Ranieri vuole passare il turno: i ragazzi sono con me, non mi sento in discussione

L'allenatore dell'Inter Claudio Ranieri

MILANO – Conferenza molto interessante quella di Claudio Ranieri alla vigilia della sfida contro il Marsiglia, valida per il ritorno degli ottavi di finale di Champions League. Ecco l’intervista integrale al tecnico nerazzurro.

Ranieri, che partita sarà domani sera?
«Cercheremo di far gol senza subirli. Sappiamo della velocità del Marsiglia, anche dei contrattacchi. Di loro sappiamo tutto: i loro punti forti e i loro punti deboli. Ci saranno più “partite” sia nel primo tempo che nel secondo tempo. Dovremo cercare la vittoria senza subire reti».

Con Remy sarà un Marsiglia diverso?
«Sì, sicuramente. Remy ha uno stile di gioco diverso rispetto a Brandao e i compagni sanno come servirlo. Noi però abbiamo due dei migliori difensori del mondo e faremo di tutto per fermarlo».

Chi giocherà tra Pazzini e Forlan?
«Sono due giocatori diversi, ma due ottimi giocatori. Sceglierò tra stasera e domani mattina».

E’ un buon momento per affrontare un Marsiglia reduce da 4 ko?
«Quando siamo andati a Marsiglia tante sconfitte sulle gambe le avevamo noi, mentre loro avevano collezionato tanti successi di fila. A noi adesso una vittoria ha dato morale, la squadra è forte, determinata e ha reagito dopo un momento difficile. Abbiamo l’opportunità di andare avanti in Champions League, ci sarà lo stadio pieno che ci soffierà dietro e questa squadra non tradirà».

Con Deschamps finora in Champions lei ha sempre perso.
«Prima o poi il vento cambia…».

Siete pronti per fare una “guerra” come ha detto Stankovic?
«Abbiamo ritrovato fiducia e determinazione dopo un mese in cui abbiamo sempre perso nonostante le occasioni che avevamo per vincere. I ragazzi hanno sempre dato tutto, ma abbiamo raccolto poco. Essere stati determinati fino in fondo a Verona è stato ancora più un messaggio positivo perché abbiamo trovato la luce in fondo. Dobbiamo dare fondo al nostro potenziale».

Cosa le è piaciuto di più di Sneijder a Verona?
«E’ stato in campo, da ripiegato, è stato veloce a verticalizzare e si vedeva che aveva una grande voglia. Quello di prima non era il vero Sneijder e allora avevo ragione io: questo Sneijder non fa cambiare non solo il volto dell’Inter, ma di qualsiasi squadra. Sono convinto che il gol per lui sia vicino. Prima non riusciva a rendere non per mancanza di voglia o volontà, ma perché veniva da un grosso infortunio. Ora colpisce pali e sfiora la rete…»

La sua commozione ha fatto il giro del mondo. Sorpreso? Ne avete parlato anche nello spogliatoio?
«Nello spogliatoio non parliamo cose “rosa”. Sono sensazioni belle e spero di viverne molte altre».

 Cosa sarà fondamentale domani?
«La cosa importante è non prendere gol, mettere pressione sui nostri avversari, ma usando sempre la testa».

Come sta Maicon?
«Sta bene e si è allenato bene. Aveva ancora un leggero dolorino, ma domani sarà della partita».

Domani sera si gioca qualcosa anche lei? Sarà importante per il suo prestigio passare il turno?
«Il mio prestigio non c’entra niente. Faccio parte dell’Inter, quest’anno e anche l’anno prossimo, non vedo perché il mio prestigio possa contare qualcosa».

Avverte il clima dell’impresa?
«Rispetto all’andata sarà una partita completamente diversa. Prima venivamo da una serie di sconfitte, ora invece c’è l’aria giusta».

Un’impresa riscatterebbe la stagione e sarebbe importante per il resto dell’annata?
«Sì, andare ai quarti sarebbe una grande iniezione di fiducia e ci farebbe bene anche per il finale di campionato».

Cosa è successo a Nagatomo che adesso è meno sicuro rispetto al passato?
«Lo vedo molto positivo e determinato».

Poli avrà la sua chance in Champions?
«Sì, potrebbe essere».

Pensa che l’Inter sia in grado di ripetere un match intenso come quello con il Chievo?
«Credo di sì. Tante volte basta un’occasione e si segna. A noi è successo questo nell’ultimo periodo, però al contrario ovvero subendo i gol… Ci sono annate così, ma i ragazzi non si sono mai arresi e questo è importante».

Cosa chiede ai tifosi?
«San Siro pieno. Spero che la gente venga allo stadio. Abbiamo bisogno dell’incitamento della gente e se c’è una possibilità, con il nostro pubblico alle spalle, sarà ancora più facile».

Fonte: Corriere dello Sport

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