Le decisive e talvolta malaugurate seconde mogli dei vecchi e nuovi leaders di centro destra

Veronica Lario, pseudonimo di Miriam Raffaella Bartolini, è un'attrice italiana, nota anche in quanto seconda moglie dell'imprenditore e politico Silvio Berlusconi, da cui è divorziata.

Veronica Lario, pseudonimo di Miriam Raffaella Bartolini, è un’attrice italiana, nota anche in quanto seconda moglie dell’imprenditore e politico Silvio Berlusconi, da cui è divorziata.

Silvio Berlusconi improvvisamente si è aperto alle unioni omosessuali e alla cittadinanza agli immigrati: una grossa novità per l’uomo che si è posto sempre sulla destra dello schieramento politico.
Il cambiamento ha chiaramente un nome e si chiama Francesca Pascale: la nuova compagna dell’ex premier, partecipando attivamente alle manifestazioni omosessuali, ha convinto il compagno a stravolgere le sue idee.
Pettegolezzi dicevano che pure l’ex moglie, Veronica Lario, era d’ideali progressisti ma probabilmente è stata l’energia di Francesca e l’atteggiamento di Renzi, che hanno spinto Berlusconi al grande passo.
Ci si augura per lui che la sfortuna non lo colga, com’è successo agli altri leader del centro-destra, quando hanno deciso di cambiare moglie.

Umberto Bossi dopo un primo matrimonio fallimentare (ove l’ingenua moglie, Gigliola Guidali aveva pensato di sposare un maritino tranquillo e si è trovata un vulcanico “senatur” in casa) si è sposato felicemente con Manuela Marrone.
Silente per lunghi anni, in seguito all’ictus di Umberto Bossi, ha improvvisamente preso piede nelle scelte del marito: consigliando la presenza del figlio Renzo (come futuro successore) e probabilmente creando quello che fu definito “cerchio magico”, ossia il gruppo di fedelissimi attorno a Bossi.
Mai scelta fu più nefasta: Renzo Bossi (già zoppicante poiché tacciato come “trota” dal padre, in seguito alla domanda di un giornalista che lo definì un “delfino”) sperperò i fondi del partito per motivi personali e di conseguenza scatenò una serie di decisioni irrevocabili (uno scandalo enorme che sporcò la decantata onestà della “Lega Nord”, le dimissioni di Bossi e del “cerchio magico”, la graduale scomparsa del “senatur” dalla vita politica).

Un altro destino simile vide protagonista Gianfranco Fini.
Sposato per lunghi anni con Daniela Di Sotto, ruspante attivista e tifosa laziale, improvvisamente il politico bolognese lasciò la moglie per la giovane Elisabetta Tertulliani.
Può sembrare un caso ma da quando si fidanzò con la bionda Elisabetta, il politico cambiò improvvisamente ideali e cominciò ad avvicinarsi al progressismo (pressappoco come si sta comportando Berlusconi oggi), fino a lasciare il centro-destra e avvicinarsi a un centro quasi “democristiano”.
Inoltre la figura “glamour” del cognato acquisito, lo trascinò in uno scandalo legato a un appartamento a Montecarlo: la nuova svolta politica gli creò un’emorragia di voti tale, che lo escluse dal parlamento (di cui era stato presidente della camera nella legislatura precedente).

La quarta “vittima” del potere femminile nel centro-destra, fu Pier Ferdinando Casini.
Il leader dell’Udc fu sposato per lungo tempo con Roberta Lubich (figlia di un celebre cardiologo ed ex moglie di un industriale del caffè).
In seguito alla separazione avvenuta nel 1998, anche Casini cambiò compagna e intrecciò una relazione con Azzurra Caltagirone, figlia di un celebre e ricchissimo imprenditore romano.
Gli ambienti sociali della nuova moglie e il suo ruolo di presidente della camera gli modificarono lo stile di vita e la visione politica: tale cambiamento si rivelò nefasto anche per lui, al punto che perse i voti e ridusse drasticamente la sua importanza in politica.

E’ meglio che Silvio Berlusconi impari dagli esempi citati, prima di rischiare di perdere consensi.

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