La Disney riporta in sala i suoi classici

Tre grandi classici Disney tornano in sala tra il 9 giugno e il 1 Luglio

C’era una volta una bella principessa dai capelli neri come l’ebano e la carnagione bianca come la neve, una matrigna cattiva e invidiosa, sette simpatici nani, e un principe azzurro. L’avete riconosciuta? Scommetto di sì…è la trama di “Biancaneve e i sette nani”, primo lungometraggio di animazione prodotto dalla Disney Animation Studio. Era il 1937, quando il sogno del papà di Mickey Mouse iniziava a prendere forma e a diventare realtà. Da allora, milioni di bambini in ogni parte del mondo sono cresciuti trasportati dalla magia delle storie e dei personaggi creati dal genio di quest’uomo venuto da una fattoria del Midwest americano che nella vita desiderava ardentemente rivoluzionare il mondo del disegno animato. «Tutti i sogni possono diventare realtà se solo abbiamo il coraggio di inseguirli». Il coraggio di Walt Disney lo ha portato in breve tempo a costruire un impero dell’entertainment che da 75 anni è parte integrante dell’immaginario collettivo comune. Bambi, Pinocchio, Dumbo….chi di noi può dire di non aver scolpito nel cuore almeno uno dei classici Disney? Per i piccoli di ieri, il mese di giugno sarà l’occasione per rivedere questi film tanto amati in una in versione interamente restaurata in digitale ad alta definizione: dopo il grande successo della riedizione 3D de “Il Re Leone” infatti, altri tre imperdibili capolavori Disney tornano in sala, per la gioia di mamme, papà e nonni ma per le nuove generazioni di giovanissimi spettatori che potranno vivere per la prima volta sul grande schermo tutta la magia dei grandi classici disneyani.

Ad aprire la rassegna “Classici Disney al cinema”, è stato “La carica dei 101”, il 9 e il 10 giugno. La spassosa e coinvolgente avventura di Pongo e Peggy e dei 99 cuccioli di dalmata è il 17° classico Disney secondo il canone ufficiale. Distribuito nel 1961, fu un successo senza precedenti grazie a quei 14 milioni di dollari di incasso (solo negli Stati Uniti) che si rivelarono una vera e propria benedizione per la Disney, a rischio bancarotta dopo il flop de “La bella addormentata”. Tratto dal popolare romanzo per bambini di Dodie Smith, “I cento e una dalmata” (1956) e diretto dai veterani Disney Wolfgang Reitherman, Clyde Geronimi e Hamilton Luske, narra le vicende di una particolare famiglia, quella composta dai genitori “umani” Rudy e Anita e da quelli “canini” Pongo e Peggy disposti a tutto pur di salvare i loro amati cuccioli dalle grinfie della perfida Crudelia Demon che, aiutata dai maldestri Gaspare e Orazio, vuole impossessarsi di tutti i piccoli di dalmata della città di Londra per farne una pelliccia maculata. Personaggio immortale dei cartoni animati – anche grazie a quel motivetto che ne anticipa l’entrata in scena – Crudelia Demon è, togliendo il forse, l’antagonista di eccellenza e anche il malvagio più amato dell’universo disneyano, capace di dispensare brividi al suo solo apparire anche quando nel 1996 si è trasformata in un personaggio in carne ed ossa con il volto di Glenn Close nella versione “umana” di questa entusiasmante “avventura a macchie”.

La carica dei 101 (1961)

Se vi siete persi il ritorno sullo schermo di Peggy e Pongo, avete ancora qualche chance di riassaporare la magia dei classici Disney. Dal 13 al 28 giugno tornerà infatti sul grande schermo, in una inedita e sorprendente versione 3D, “La Bella e la Bestia”. Potremo così rivivere la fantastica avventura di Belle, una giovane che per salvare il proprio anziano padre accetta di lavorare nel castello di una spaventosa bestia, vittima di un incantesimo. Qui, nonostante la sua condizione, farà amicizia con i servitori incantati del castello, tra cui una teiera, un candelabro, e un orologio da tavola, e alla fine capirà che la vera bellezza viene da dentro. E così, oltre l’aspetto terrificante della Bestia, Belle vi troverà il cuore e l’anima di un principe. Uscito originariamente nel 1991, si trasformò in uno dei più grandi successi della Disney (380 milioni di dollari in tutto il mondo) del cosiddetto periodo noto come “Rinascimento Disneyano” degli anni ’90, tanto da riuscire ad ottenere – per la prima volta nella storia del cinema d’animazione – la candidatura agli Oscar come Miglior film. Alla fine si dovette accontentare dei premi alla indimenticabile colonna sonora scritta da Howard Ashman e Alan Menken e alla canzone che nella versione italiana è cantata da Gino Paoli e Amanda Sandrelli. Ad accompagnare “La Bella e la Besta in 3D”, ci sarà il cortometraggio d’apertura “Rapunzel – Le incredibili nozze”, diretto da Nathan Greno e Byron Howard, tutto incentrato sulle esilaranti gag di Pascal e Maximus, i due goffi aiutanti a cui sono state incautamente affidante le fedi nunziali di Rapunzel e Flynn.

La Bella e la Bestia (1991)

Infine la favola di “Cenerentola”, la più classica delle storie d’amore tornerà in sala il weekend del 30 giugno -1 luglio per concludere questo sprazzo d’estate targato Disney. Vessata e umiliata dalla crudele matrigna e dalle due dispettose sorellastre, la bella e sfortunata Cenerentola avrà la sua grande rivincita conquistando il cuore del Principe azzurro, grazie alla fata madrina capace di trasformare una zucca in un cocchio, uno straccio in un abito da sogno e una ciabatta in una scarpina di cristallo. Basato sulla fiaba omonima di Charlse Perrault, “Cenerentola” ottenne tre nominations agli Oscar per la migliore colonna sonora, la migliore canzone originale (“Bibbidi-Bobbidi-Boo”) ed il miglior sonoro. Cenerentola fu il primo lungometraggio prodotto dalla Disney subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale; per limitare i costi di produzione venne adottata una tecnica molto in voga di questi tempi: il live action. Circa il 90% del film fu infatti realizzato con attori veri che fungevano da modello per i personaggi di animazione; Helen Stanley – l’attrice che interpretò Cenerentola – fece poi da modello reale anche per “La bella addormentata” e Anita Radcliffe in “La carica dei 101”. Anche il castello di Cenerentola ha un suo riferimento nella realtà; i realizzatori si ispirarono infatti al meraviglioso castello di Neuschwanstein in Baviera, fatto costruire da Ludovico II di Baviera, cugino della principessa Sissi.

Cenerentola (1950)

Enrica Raia 

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