Calcio, Diamanti: “Sono un casinista combattente”

Alino Diamanti ha appena debuttato nell’Europeo e si dà questa definizione: Sono un casinista combattente

Alino Diamanti ha appena debuttato nell’Europeo e si dà questa definizione: «Sono un casinista combattente». Racconta: «Mi sono emozionato all’inno e davanti ai tifosi irlandesi. Fantastici. Ho sperato di entrare in campo e ci sono riuscito» Lei potrebbe giocare una partita come Italia-Inghilterra.

L’avrebbe mai detto 5 o 6 anni fa?
«Sì, alla playstation… Ma non ho mai mollato, ho sempre lottato per arrivare».

Come vede Balotelli?
«Fa parte dei 23, è uno come tutti e darà il suo contributo».

Vuole fare un appello ai tifosi italiani? Finora abbiamo sempre giocato in trasferta

«Nessun appello. Se ci sostengono e fanno il tifo sono molto felice, ma deve partire da loro, noi vogliamo stupire».

Prandelli ha detto che è imbarazzato di fronte alla sua serietà negli allenamenti. Lei non è imbarazzato di fronte a questi complimenti?

«Io? Non so quant’è che non mi imbarazzo… Metto più positività possibile in quello che faccio, negli allenamenti vado a mille, ma è normale, è il nostro lavoro».

Quale squadra l’ha impressionata di più nel girone?
«La Croazia. Ha combattuto sempre dal 1′ al 95′ e a me queste caratteristiche piacciono molto».

Qual è la sua ricetta della felicità?
«Comportarsi bene e imparare i valori fin da piccolo. Poi la felicità viene per forza».

Paolo Rossi, Vieri e infine Diamanti: tutti di Santa Lucia di Prato. C’è l’aria buona?
«Io sono di parte… A Santa Lucia c’è un signore, che è mio nonno, che mette entusiasmo e passione per i bambini, li fa crescere e divertire con allenatori bravi e seri e insegna loro i valori seri della vita e del calcio. Ha 82 anni ma ne dimostra 35».

Lei ha giocato in Inghilterra. Come ci vedono gli inglesi alla vigilia di questa partita?
«La storia dice che noi siamo più forti, ma la storia non conta quando si giocano partite secche; sarà una grande battaglia, noi li rispettiamo ma non abbiamo paura».

Cosa invidia agli inglesi?
«Tutto il contorno, gli stadi, il comportamento dei tifosi. Per il resto il calcio italiano giocato è più bello e più forte, ma siamo indietro di trent’anni. Hanno un giocatore come Parker, un top-player, grande combattente, sono stato con lui nel West Ham. mi piacerebbe scontrarmi e batterlo. L’ho avuto come compagno, ma non ho più parlato con lui».

Balotelli che qualità ha portato?
«Dovete chiederlo a Prandelli, che sia motivato è normale, giocherà un quarto di finale».

Ha visto il gol non concesso all’Ucraina contro l’Inghilterra?
«A me i 5 arbitri piacciono molto, ma forse nel 2012 siamo pronti a passare alla tecnologia».

Per le punizioni, siete tanti tiratori come è successo con l’Irlanda. Decidete sul momento chi batte?
«L’altra sera Pirlo mi ha detto che dovevo calciarla io, ma mi è rimasta indigesta perché da lì è difficile che sbagli. La barriera era a 5 metri, ho messo la palla un metro e mezzo dietro, ma arbitro se n’è accorto e mi ha detto che mi avrebbe ammonito. Ho calciato alla svelta e ho sbagliato. Peccato».

Hai incontrato i giocatori inglesi qui a Cracovia?
«Mai visto i giocatori inglesi».

L’Inghilterra gioca all’inglese o all’italiana?
«Ho visto solo la partita con l’Ucraina. E’ una squadra forte, con grandi campioni».

Quali sono le armi che ha la Nazionale?
«La grande compattezza, il grande gruppo e il grande entusiasmo che vogliamo trasmettere a noi stessi e a tutti gli italiani».

Come vive la sua partita in panchina?
«Oggi alle 5 mi alleno e per me è come se fosse una partita. In panchina è uguale, sono un casinista e un combattente. Se non mi scaldo non mi diverto, non me la godo».

Ha giocato vicino a Pirlo che ha dato l’impressione di essere un po’ stanco
«Vicino alla parola Pirlo posso mettere solo la parola campione. Non penso che sia stanco ma che sia il miglior giocatore al mondo».

Cosa ti aspetti dall’impatto in Ucraina? Il boicottaggio?
«Sono discorsi più grandi di noi. Noi pensiamo solo a giocare a calcio. L’ambiente ucraino sarà a nostro favore, ma prevedo un’invasione inglese, anche se spero che sia italiana». 

Fonte: corrieredellosport.it

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