Verdena. Wow!

Esistono lavori approssimativi e lavori ben fatti. Nel pollaio di casa Ferrari evidentemente si sceglie sempre la seconda opzione. Già. E’ un ex pollaio, adibito già tempo fa a sala di registrazione, che rappresenta il vero fulcro delle creazioni dei Verdena, come l’ultimo disco, il quinto da studio, “Wow”.

Un doppio disco, presto disponibile anche in vinile, che rappresenta il vero e proprio “White Album” di  Alberto (chitarra piano e voce),  Luca (batteria) e Roberta Sammarelli (basso) .

Tracce pervase da armonie delicate spinte da piano e chitarre acustiche per un verso, pezzi nervosi e intensi alla Interpol o MGMT (la splendida “Loniterp”) sferzati da chitarre ritmiche ossessive. Ma in questo lavoro non si disdegnano anche le melodie corali di voce, come “Per Sbaglio” o “A Capello”. Un lavoro decisamente più suonato rispetto al precedente, quel “Requiem” del 2007 abbastanza saturo di suoni campionati e tastiere, che strizza l’occhio all’elettronica.

Man mano che ci si addentra in Wow sale l’intensità, i giri di basso si definiscono in suoni più cupi e scuri, le chitarre fanno a spallate con il pianoforte (“Adoratorio” versus “Miglioramento”, quest’ultimo a parer personale il miglior pezzo del disco). Il Lato A si conclude con i Beatles post-psichedelici (e quindi siamo in pieno periodo White Album) di “Castelli in Aria”, un pezzo fluido e posato, e con la doppia personalità di “Sorriso in Spiaggia PT1” (allegra e ritmata) e “Sorriso in Spiaggia PT2” (sinistra e cupa).

L’apertura del Lato B di Wow è uno schiaffo in faccia con “Attonito” (“Sarai così serio,suoni su facebook/come un’icona vive dietro di te, poi nessun livido, nuoti sul ghiaccio e poi rimane giù, rimani giù”), si intensifica di nuovo andando verso atmosfere cupe con “E’ Solo Lunedì” (bella prova alla batteria di Luca Ferrari), e si placa con “Tu e Me”, ballad lennoniana e “Grattacielo”, due pezzi che rimandano la mente alle collaborazioni con  Manuel Agnelli di qualche anno fa.

“Rossella Roll Over” si apre con un omaggio a “Obladì Obladà” (ascoltare per credere) e prosegue con cambi di ritmo da gruppo navigato, un vero esempio di stile ed esercizio venuto giù bene. “Canzone Ostinata” è uno dei pezzi più pop del disco, acustica e scanzonata allo stesso tempo, che apre la strada alla chiusura di Wow, con “Lei Disse (un mondo del tutto indifferente)”, pezzo pinkfloydiano e riverberato, lento ed elegante.

I Verdena sono e rappresentano un filone di artisti italiani avversi a certe scelte discografiche nostrane (la scelta di Razzi Arpia Inferno e Fiamme come singolo rispetto a pezzi decisamente più catchy), dando l’idea di avere le idee ben chiare su strategie e “gusto” nel pubblicare (oltre che produrre e arrangiare) i propri lavori, ossia un’ idea semplice e precisa. Come si faceva una volta.

Marco Della Gatta

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