Una opposizione poco credibile e incapace, farà durare Berlusconi ancora molto tempo

L’opposizione italiana dei neo-compagni di merende a cui si è aggiunto anche il caccarella Fini, non ha ancora capito che  accettare i tempi e l’agenda del governo significa anche cambiare se stessi. Purtroppo l’impressione iniziale è oggi diventata certezza di una totale incapacità da parte di questo manipolo di avventurieri da prima Repubblica di proporsi come alternativa costruttiva in grado di dare una virata in positivo a questo immobilismo.
Il cambiamento propositivo non rientra nella schedatura mentale degli attuali dirigenti dell’opposizione che oltre ad essere poco credibili,  sono culturalmente incapaci di dare una svolta al Paese.
C’è invece un’Italia, che magari vota anche Berlusconi, ma che aspetta la soluzione ad alcuni problemi. Basti pensare ai milioni di inoccupati o a quelli che hanno un lavoro precario.
Credo che un’opposizione moderna dovrebbe partire da loro per fare una proposta al Paese, imponendo questo tema all’agenda del governo, governando i tempi della realizzazione di una o più leggi, di costruzione di un movimento e di un’opinione pubblica. Un primo esempio di un cambiamento che, evidentemente, non si ha il coraggio o la capacità di fare. Non meravigliamoci però se, di fronte a questa incapacità di disegnare e indicare concretamente un futuro migliore, di fronte alla mancanza di credibilità, gli italiani continueranno a fare come la  vecchietta  di Siracusa.
A Siracusa una vecchietta ogni giorno supplicava gli dei che Dionigi, crudelissimo tiranno della città, fosse sempre incolume e vivesse a lungo. Avendo Dionigi appreso il fatto, fece venire la vecchietta, e domandò il motivo delle preghiere. La donna molto francamente rispose: «Una volta a Siracusa comandava un ingiusto tiranno; quando quello decedette, un tiranno più feroce occupò la rocca di Siracusa, e perciò desideravo ardentemente che anche la sua tirannia fosse quanto più breve possibile; ma poi abbiamo avuto te, il più crudele di tutti i tiranni. Perciò prego vivamente gli dei per la tua salvezza, affinchè non ci tocchi dopo la tua morte un tiranno perfino peggiore di te.

L’opposizione italiana dei neo- compagni di merende a cui si è aggiunto anche il caccarella Fini, non ha ancora capito che  accettare i tempi e l’agenda del governo significa anche cambiare se stessi. Purtroppo l’impressione iniziale è oggi diventata certezza di una totale incapacità da parte di questo manipolo di avventurieri da prima Repubblica di proporsi come alternativa costruttiva in grado di dare una virata in positivo a questo immobilismo.
Il cambiamento propositivo non rientra nella schedatura mentale degli attuali dirigenti dell’opposizione che oltre ad essere poco credibili,  sono culturalmente incapaci di dare una svolta al Paese.
C’è invece un’Italia, che magari vota anche Berlusconi, ma che aspetta la soluzione ad alcuni problemi. Basti pensare ai milioni di inoccupati o a quelli che hanno un lavoro precario.
Credo che un’opposizione moderna dovrebbe partire da loro per fare una proposta al Paese, imponendo questo tema all’agenda del governo, governando i tempi della realizzazione di una o più leggi, di costruzione di un movimento e di un’opinione pubblica. Un primo esempio di un cambiamento che, evidentemente, non si ha il coraggio o la capacità di fare. Non meravigliamoci però se, di fronte a questa incapacità di disegnare e indicare concretamente un futuro migliore, di fronte alla mancanza di credibilità, gli italiani continueranno a fare come la  vecchietta  di Siracusa.

A Siracusa una vecchietta ogni giorno supplicava gli dei che Dionigi, crudelissimo tiranno della città, fosse sempre incolume e vivesse a lungo. Avendo Dionigi appreso il fatto, fece venire la vecchietta, e domandò il motivo delle preghiere. La donna molto francamente rispose: «Una volta a Siracusa comandava un ingiusto tiranno; quando quello decedette, un tiranno più feroce occupò la rocca di Siracusa, e perciò desideravo ardentemente che anche la sua tirannia fosse quanto più breve possibile; ma poi abbiamo avuto te, il più crudele di tutti i tiranni. Perciò prego vivamente gli dei per la tua salvezza, affinchè non ci tocchi dopo la tua morte un tiranno perfino peggiore di te.

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