Un punto in due partite: la Juventus è in crisi?

La Juventus sconfitta contro la Samp ha rimediato solo un pareggio contro il Parma

Se non è crisi poco ci manca. La Juventus campione d’Italia ora arranca e nelle ultime giornate di campionato, coincise con il rientro dopo la sosta del campionato per le festività natalizie, i bianconeri hanno raccolto solo un punto, perdendo contro la Sampdoria, tra l’altro in 11 contro 10, e pareggiando contro il Parma. In mezzo la partita di coppa Italia contro il Milan e la qualificazione ottenuta ai tempi supplementari. Proprio dopo questa partita si è cominciato a capire che qualcosa non andava, visto che la gara con la Samp poteva essere considerata solo un incidente di percorso. La conferma del momento “no” è arrivata nella gara di campionato contro il Parma. Ecco che qualcuno ora già parla di campionato riaperto, gli stessi che avevano parlato di campionato chiuso con più di metà del torneo da giocare, e allo stesso tempo si parla di crisi per gli uomini di Conte.

Ovviamente in casa Juventus rigettano queste ipotesi o provano a smorzare i toni come fa Beppe Marotta. “Il campionato italiano è come il Giro d’Italia di ciclismo: non contano le tappe, ma la classifica finale” ha dichiarato il dirigente bianconero, Aggiungendo: “Napoli e Lazio possono competere per lo scudetto, il timore per le squadre dietro di noi c’è. Non sono pessimista, ma realista“. Che qualcosa non va è comunque evidente e lo ammette anche Marotta: “Non abbiamo l’intensità e la brillantezza dell’inizio del campionato, ma la classifica rispecchia i valori. Lazio e Napoli al momento si esprimono a un livello superiore rispetto alle altre. Siamo giustamente in apprensione“.
Non vuole sentire parlare di crisi il difensore Leonardo Bonucci che scrive sul proprio sito internet: “Questa mattina ho letto i quotidiani e leggendo un po’ a un certo punto vedo: Juventus 45, Lazio 42, Napoli 40, Inter 38, e mi dico: siamo primi e dobbiamo esser felici, felicissimi, invece molti sono qui che parlano di crisi!! Ma se è crisi per noi gli altri che vengono dopo di noi che devono fare?? Quindi che dire: noi siamo la Juventus, siamo primi e abbiamo solo un obiettivo!!! Vincere, ripeterci! Vincere, ripeterci!! Vincere, ripeterci!!! Questo è la Juventus. Questo è il nostro Dna!! Se poi c’è una squadra più forte di noi, complimenti a lei… Ma fino in prova contraria siamo noi primi e vogliamo rimanerci!! Sabato ci aspetta l’Udinese… Una squadra in ripresa, forte… Sarà una bella partita!! Ma noi dobbiamo e vogliamo vincere e ferlo davanti al nostro ‘Juventus Stadium’ è più facile!! Poi come sempre che vinca il migliore“.

Certo che forse un paio di partite non al massimo è poco per parlare di crisi. Potrebbe anche essere solo una questione fisica dovuta alla preparazione. Anche l’anno scorso la Juventus subì un certo calo dopo la ripresa ma poi, superato il periodo di smarrimento, riprese a volare. Non si augurano questo ovviamente le inseguitrici, Lazio e Napoli su tutte, che sperano invece che il momento “no” degli uomini di Conte continui il più a lungo possibile.
Più che i punti persi nelle ultime gare, però, a preoccupare i tifosi bianconeri è la poca lucidità mostrata da alcuni uomini chiave. Buffon, ad esempio, non è sicuramente al top. Contro la Samp si è persino registrata una sua “papera”, cosa più unica che rara, e anche in occasione del pareggio del Parma domenica scorsa non è apparso impeccabile. Tra i calciatori che non sembrano lucidissimi possiamo annoverare anche Vidal e gli attaccanti, anche se era risaputo che i vari Matri, Quagliarella e gli alti non possono essere considerati dei veri e propri bomber. La ripresa potrebbe arrivare dal mercato (la Juventus è sempre alla ricerca di un attaccante ma non si escludono rinforzi anche in altre zone del campo) o da un cambio di modulo, visto che Conte, almeno in passato, aveva mostrato una certa flessibilità tattica.

Le prime risposte si avranno già domenica nella sfida con l’Udinese che arriva a Torino reduce dalla splendida vittoria contro la Fiorentina. C’è da invertire la rotta o il campionato sarà davvero riaperto, sempre che fosse davvero già chiuso.

Umberto Rennella

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