Terraferma, la speranza italiana agli oscar 2012

Terraferma di Emanuele Crialese è il film scelto per rappresentare l’Italia all’Oscar 2012

E’ Terraferma di Emanuele Crialese la speranza a cui si aggrappa l’Italia per tornare a vedere brillare il suo nome nella cinquina del miglior film straniero agli Oscar, e perché no anche a sperare di portarsi a casa una statuetta, dopo le delusioni cocenti di  Gomorra, Baaria e La prima cosa bella, tutte e tre fatte fuori dalle short-list dei nove contenders, penultimo step della corsa al premio cinematografico più importante al mondo. Ma con il film del regista romano, premio speciale della giuria all’ultima Mostra del cinema di Venezia e accolto con grandi applausi al festival di Toronto, la tendenza negativa che dura da anni potrebbe essere  invertita.  Il film di Crialese – intenso ed emozionante spaccato su un incontro-scontro tra migranti del Nord Africa e abitanti di una piccola isola siciliana – ha battuto la concorrenza di film altrettanto quotati e di valore, in particolare Habemus Papam di Nanni Moretti, tra i favoriti alla vigilia della designazione.  Nella rosa dei titoli al vaglio della Commissione di selezione istituita presso l’Anica (e di cui fanno parte i registi Marco Bellocchio e Luca Guadagnino, il Direttore Generale Cinema presso il Ministero della Cultura Nicola Borrelli, i presidenti di AGPC e UNEFA Martha Capello e Paola Corvino, le produttrici Francesca Cima e Tilde Corsi, Paola Corvino,  il distributore Valerio De Paolis, e il giornalista Niccolò Vivarelli), Vallanzasca – gli angeli del male di Michele Placido, Corpo Celeste di Alice Rohrwacher, Nessuno mi può giudicare di Massimiliano Bruno, Notizie dagli Scavi di Emidio Greco, Tatanka di Giuseppe Gagliardi e il vincitore del David di Donatello Noi Credevamo di Mario Martone. A spuntarla, come da previsione, una pellicola che, più degli altri candidati, ha la possibilità di intercettare i difficili gusti dei giurati americani. Tra realismo e finzione, con immagini poetiche e un cast di notevole forza espressiva, Crialese ci racconta un capitolo attuale e spinoso della nostra storia,  quello dell’immigrazione, dello scontro tra culture, e della criminalizzazione dello straniero, andando però oltre con un messaggio universale di solidarietà che tocca al cuore quei paesi in cui la tematica è particolarmente sentita, come l’America stessa dove, dopo l’11 settembre, le questioni della difesa dei confini e della paura per lo straniero sono ben conosciute ma ancora poco affrontate al cinema.  “Non sto più nella pelle, sono davvero sorpreso”, è il primo commento a caldo Crialese. “Non me lo aspettavo ma lo speravo questo sì”.

L’appuntamento è per il 25 gennaio 2012 quando l’Academy ufficializzerà le cinquine, mentre per la cerimonia degli Oscar dobbiamo attendere il 26 febbraio. Nonostante manchino così tanti mesi, però, non è mai troppo presto per fare stime su probabili candidati e futuri vinti e vincitori. Sebbene i festival del cinema di Venezia, Telluride e Toronto ci abbiano già dato qualche piccola indicazione, ci vuole un grande sforzo di immaginazione per poter fare previsioni sui prossimi Academy Awards. Tranne il presentatore, Eddie Murphy, e le nuove regole delle campagne promozionali, nulla è ancora certo.  Ma il divertimento per critici e addetti ai lavori sta proprio nell’ azzardare ipotesi, sfidando la fortuna, non sia mai detto che si possa indovinare.

E poi quest’anno gli aspiranti contenders includono dei veri maestri del cinema come Martin Scorsese (Hugo), Terrence Malick (The Tree of life), Roman Polanski (Carnage), Clint Eastwood (J. Edgar) e Steven Spielberg (War Horse), così come nuove leve come Jason Reitman (Young Adult), George Clooney (Le Idi di marzo), Alexander Payne (The Discendants), Ralph Fiennes (Coriolanus) e Cameron Crowe (We bought a zoo).Tra gli interpreti maschili sono tre i nomi sicuri in odore di nomination: Leonardo Di Caprio (J. Hover), Brad Pitt (Moneyball) e George Clooney (The Discendants). A contendersi le altre due nomination della cinquina una lunga lista di nomi tra i quali Gary Oldman (Tinker, Tailor, Soldier, Spy), Joseph Gordon-Levitt (50/50), Jean Dujardin (The Artist), Tom Hanks (Extremely Loud and Incredibly Close), Cristoph Waltz (Carnage) Matt Damon (We Bought a Zoo), Ryan Gosling (The Ides of March o Drive), il fresco di Coppa Volpi a Venezia Michael Fassbender (Shame), Gerard Butler (Machine Gun Preacher), Ralph Fiennes (Coriolanus).  Sul versante femminile, domina su tutte Meryl Streep che ha buone chance di conquistare la sua terza statuetta (dopo Kramer contro Kramer nel 1979 e La scelta di Sophie nel 1982) per la grande performance del primo ministro inglese Margareth Thatcher in The Iron Lady. Autorevoli contenders alla lady di ferro del cinema internazionale: Viola Davis (The Help), Glenn Close (Albert Nobbs), Michelle Williams (My week with Marilyn), Elizabeth Olsen (Martha Marcy May Marlene), Keira Knightley (A Dangerous Method), Charlize Theron (Young Adult), Jessica Chastain (The Help o Take Shelter), Felicity Jones (Like Crazy), Scarlett Johansson (We Bought a Zoo), e Evan Rachel Wood (Le Idi di marzo).

 Enrica Raia

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