Salernitana: quale il futuro dei granata?

Ciao Andrea, grazie per aver accettato il nostro invito.

1) Allora partiamo subito con una domanda diretta: quali sono i veri obiettivi per la Salernitana quest’anno?

Allo stato attuale, sia per legittime ambizioni calcistiche della piazza, sia per la situazione societaria a dir poco sull’orlo del baratro, l’unico obiettivo della stagione è conquistare un posto nei Play Off e giocarsi il tutto per tutto per essere promossi in serie B. Quest’ultimo traguardo infatti consentirebbe la sopravvivenza del club, a meno che non arrivi un nuovo imprenditore che provveda a ripianare i debiti ed a consentire la prosecuzione dell’attività anche in caso di permanenza in Lega Pro.

2) Sembra proprio che l’epurazione di gennaio con l’allontanamento di Polito, Peccarisi, Pestrin e Montervino abbia giovato alla squadra. Perché secondo te?

Si tratta di calciatori che pur essendo stati professionisti seri (allenandosi come tutti gli altri, senza percepire stipendi), non riuscivano più ad avere gli stimoli giusti in questa situazione, che per loro, si protraeva praticamente dall’anno scorso. Il campionato di Lega Pro non annovera tra le sue fila dei “mostri”, ma la prerogativa principale è “la fame”. Caratteristica questa che appartiene a tanti giovani desiderosi di mettersi in mostra, e che diviene soltanto un ricordo per gente che è nella fase di tramonto della propria carriera… gente che, spesso, si è lasciata andare ad atteggiamenti molto superficiali, figli di scarsa concentrazione.

3) Joseph Cala arriva in pompa magna, poi dopo una settimana rispedisce tutto al mittente (Lombardi). Una situazione disastrosa con oltre sette milioni di debiti che per una squadra di Lega Pro son tanti. Ci spieghi cos’è successo di preciso?

E’ successo che Joseph Cala, nonostante 7 mesi di trattativa con Lombardi, da quando è diventato presidente della Salernitana, ha iniziato a scoprire situazioni economiche disastrose, di cui era completamente all’oscuro (a detta sua). Ammettiamo che sia così, vorrei tuttavia invitare a ragionare su un punto: un imprenditore così facoltoso, quale il signor Cala ha detto di essere, potrebbe mai avere problemi a spendere 3 o 4 milioni di euro in più rispetto a quanto gli era stato prospettato? Se davvero voleva fare calcio a Salerno, se davvero intravedeva un’ottima occasione nella piazza di Salerno (dichiarazioni di Cala n.d.r.), se davvero avesse avuto tutto quel patrimonio di migliaia di milioni di euro alle spalle, non sarebbe scappato di fronte a una situazione difficile si, ma non impossibile.
In ogni caso per fornire un quadro più chiaro di che genere di personaggio sia Joseph Cala, sarebbe sufficiente raccontare un episodio a dir poco esilarante, rimbalzato agli onori della cronaca locale: Cala convoca un noto rappresentante della tifoseria e lo invita ad organizzare una raccolta fondi di circa 300mila euro per poter pagare gli stipendi ai calciatori. La motivazione? I soldi lui ce li ha in America e non in Italia!!! Detto questo, la prego…andiamo avanti e parliamo di cose serie…

4) Ora si parla di un clamoroso ritorno: Aniello Aliberti. Quanto c’è di vero?

Nulla. Aliberti ha categoricamente smentito qualsiasi possibilità di acquisizione della Salernitana. Il suo sogno, oserei dire la sua dolce utopia, è che in virtù di una causa giudiziaria già avviata da anni, accada un secondo terremoto stile calciopoli, decretando la riammissione in serie B della Salernitana sport (esclusa dai campionati nell’estate 2005). In effetti in questi anni è venuto fuori che in realtà quella Salernitana era indebitata ma in misura molto minore rispetto a quanto si pensasse. Quindi se nelle stesse condizioni furono salvate Reggina e Messina, avrebbe meritato la regolare iscrizione anche la squadra granata. Ma se lo immagina lei un giudice che decide di sconvolgere il calcio italiano e di far cadere tante teste importanti a livello di CONI e FIGC ?

5) Potrebbe arrivare una nuova penalizzazione in queste settimane, come pensi reagirà la squadra di mister Breda?

Arriverà sicuramente un’altra penalizzazione. Certo non potrà essere un evento che il gruppo di calciatori assorbirà con indifferenza, ma da questo punto di vista si è creata una tale compattezza all’interno della squadra, che è quasi diventata una sfida contro tutto e tutti quella di riuscire ugualmente a centrare i Play Off. Vorrei ricordare che la Salernitana, risultati alla mano, sarebbe a ridosso del Sorrento, con un bel po’ di vantaggio sulla quarta in classifica. Ma questa è un’altra storia.

6) Torniamo al calcio giocato. Qualche rimpianto per Roberto Merino?

Molti rimpianti. Praticamente è stato ceduto quando Mister Breda ha deciso finalmente di cambiare modulo. In precedenza il tecnico granata adottava un 4-3-3 molto rigido e statico e Merino si ritrovava a fare quasi il terzino. Insomma quando gli si poteva dare maggiore libertà di esprimere il suo estro, hanno ben pensato di cederlo.

7) L’eventuale promozione gioverebbe davvero, secondo te, alla squadra granata?

Assolutamente si. A chi non giova una promozione? Come si dice: nel calcio quando si vince, i problemi si affrontano con tutt’altro spirito. Senza contare che in un eventuale campionato di B si potrà contare su un minimo di contributi dei diritti Tv e su sponsor economicamente più consistenti. La serie B sarebbe puro ossigeno per la Salernitana di oggi.

Grazie mille per l’intervista.

Grazie a lei e a tutti i lettori de “La Rosa Nera”.

Marco Branca

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