Le Piazze dell’Economia Solidale a Napoli

Si è concluso a Scampia il 23 dicembre, in piazza Giovanni Paolo II, il ciclo di incontri delle Piazze dell’Economia Solidale, il percorso itinerante, partito nel mese di Maggio, che ha visto coinvolti diversi quartieri della città – dal centro storico alla periferia – e che, una volta al mese, ha reso protagoniste le piazze, troppo spesso deserte ed abbandonate alla trascuratezza e all’indifferenza di cittadini e amministrazioni locali. L’iniziativa è stata pensata, progettata e promossa dal Distretto di Economia Solidale “Partenope Solidale” in collaborazione con il Comitato Spazio Pubblico Scampia, il Comitato Diritti Ambiente Salute “Centro storico”, il Coordinamento Parco Case Puntellate e il Coordinamento Parco Sociale Ventaglieri. Gli incontri hanno, inoltre, ricevuto l’adesione della Seconda, Quinta e Ottava Municipalità di Napoli.

Dal progetto Rete per l’Economia Solidale sono nati diversi Distretti – di cui “Partenope Solidale” è  un esempio – che, sparsi in Italia, fungono da “laboratorio” per la sperimentazione di una diversa economia, opposta allo smodato consumismo capitalistico, basata sul rispetto della persona e dell’ambiente nonché sul sostegno alla produzione locale. Si tratta di una “filosofia economica” che punta alla trasparenza, alla sostenibilità ecologica, alla conservazione delle specificità locali anche in termini di culture e pratiche tradizionali, valorizzando le risorse e i prodotti dei singoli territori.
All’interno delle piazze scelte per questo primo ciclo annuale di incontri, i cittadini hanno potuto incontrarsi per “fare la spesa”, acquistando prodotti genuini e a “buon mercato”, riscoprendo il piacere di vivere e conoscere il proprio territorio, piuttosto che un affollato e, spesso, claustrofobico centro commerciale. Il progetto nasce, del resto, grazie all’impegno di cittadini napoletani intenzionati a riappropriarsi degli spazi pubblici della propria città, martoriata quotidianamente dal traffico, dall’incuria e dall’inciviltà che impediscono di “viverne” pienamente le strade.

La piazza riacquista così il suo senso originario, quello dell’agorà dell’antica Grecia, punto nevralgico della polis, centro di incontro, relazione ed aggregazione. Come insegna la storia, nell’antica Grecia la piazza era il centro vitale della città sia dal punto di vista economico, poiché era la sede del mercato – dunque centro dei commerci e degli affari cittadini – sia dal punto di vista politico, poiché era proprio in piazza che gli uomini si incontravano per discutere dei problemi del territorio, per riunirsi in assemblea e decidere le sorti della città, in quello che è stato il periodo nascente della democrazia.

Oggi, il senso di tutto questo sembra essere davvero molto lontano: la politica è rinchiusa tra le mura di ville gentilizie e palazzi famosi, mentre il commercio è confinato tra supermercati e centri commerciali o, a livello internazionale, è posto completamente nelle mani di agenti di borsa, imprenditori e speculatori vari. Le Piazze dell’Economia Solidale, invece, mirano a capovolgere questa prospettiva, a vincere le nuove dinamiche politico-sociali partendo dal locale e dall’economia, ma senza soffermarsi esclusivamente su di essa, promuovendo piuttosto la Piazza come luogo di incontro tra i cittadini, come luogo di contatto e relazione. Durante gli eventi è stato possibile, infatti, assistere a momenti di intrattenimento e visitare stands delle associazioni locali, delle cooperative oltre che dei Gruppi di Acquisto Solidale. Particolare attenzione è stata dedicata, naturalmente, al problema “spazzatura” e alla necessità di avviare, a Napoli, un programma adeguato di raccolta differenziata; in ogni piazza è stato allestito uno stand dove i cittadini hanno avuto la possibilità di porre domande, informarsi e confrontarsi sul problema, riportando concretamente la piazza al suo significato originario: costruire relazioni tra i cittadini e “fare politica” in senso “stretto” e reale, occupandosi dei problemi della polis e cercando di contribuire alla loro risoluzione.

Sara Di Somma

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