LA METAFORA DEI QUATTRO MONDI

LA METAFORA DEI QUATTRO MONDI

I termini “sottosviluppo” e “Terzo Mondo” fanno parte del gergo politico della fase iniziale della

Guerra Fredda, essendo comparsi per la prima volta a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta del

Novecento. La denominazione “Terzo Mondo” fu coniata nel 1952 dal demografo e economista

francese Alfred Sauvy in un articolo del giornale “L‟Observateur”, nel quale la situazione politica

mondiale dell‟epoca è paragonata a quella della Francia pre‐rivoluzionaria. Il parallelismo che

Sauvy fa rilevare riguarda la situazione della società francese alla vigilia della Rivoluzione, ripartita

com‟era in “tre stati”, l‟ultimo dei quali, il “Terzo stato”, che includeva la massa della popolazione,

sarebbe insorto e avrebbe preso il sopravvento, come sempre secondo Sauvy, il mondo si poteva

frazionare in “Tre Mondi”, l‟ultimo dei quali, il Terzo appunto, comprendente i due terzi

dell‟umanità, sarebbe stato destinato a sollevarsi e imporre un nuovo ordine internazionale.

A partire da tale parallelismo, il Primo Mondo era assimilato con le vecchie e nuove potenze

coloniali (potenza “neocoloniale” erano considerati gli Stati Uniti), e più in generale, con i paesi a

regime di economia di mercato, vale a dire capitalistica. Il Secondo Mondo era composto

dall‟insieme dei paesi socialisti, in parte appartenenti al blocco sovietico. Il Terzo Mondo, infine, radunava la massa dei

paesi ex coloniali e dei movimenti di liberazione nazionale, in prevalenza

presenti in Asia e in Africa, accomunati oltre che dalla posizione economica e politica di

subalternità, dal fatto di non identificarsi in nessuno dei primi due mondi.

Nel corso degli anni, la distinzione fra i Tre Mondi ha assunto una connotazione più marcatamente

economica e, correlata col termine “sottosviluppo” nella sua versione meno dura e più politically

correct di “in via di sviluppo”, fu recepita dalle stesse organizzazioni internazionali. L‟espressione

“Primo Mondo” diventò così equivalente di paesi industrializzati a economia di mercato (Market

Economies), quella “Secondo Mondo” continuò a individuare i paesi socialisti a economica

pianificata (Central Planned Economies), e quella “Terzo Mondo” cominciò a collimare con i paesi

in via di sviluppo, sigla PVS (Developing Economies). Ma vi è da aggiungere il “Quarto Mondo”,

che viene in effetti viene visto come il “quarto stato” della Francia pre‐rivoluzionaria, che non esiste

a livello nominale, ma che, di fondo, segnala di fatto il mondo degli esclusi.

L‟espressione compare per la prima volta sulla stampa negli anni  70 per indicare la porzione più

misera dei paesi del Terzo Mondo, i paesi sottosviluppati veri e propri, quasi del tutto, se proprio

non del tutto, privi di risorse naturali di qualche rilievo o di capacità industriali.

PATRIZIA DIOMAIUTO

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