Incontro con Libero Mancuso

In occasione delle primarie del Partito Democratico, che si terranno domenica 23 gennaio, i candidati che aspirano a concorrere contro il centro-destra per la carica di sindaco di Napoli stanno “girando” la città allo scopo di promuovere, presso la cittadinanza, il proprio impegno per Napoli.
Libero Mancuso, proposto da Sinistra Ecologia e Libertà e appoggiato da circa tremila cittadini che ne hanno richiesto la candidatura con una raccolta di firme, è in lizza per le primarie contro Gino Sorbillo, voluto dai Verdi, e i “prescelti” del PD Umberto Ranieri e gli ex bassoliniani Nicola Oddati e Andrea Cozzolino, ed ha incontrato ieri pomeriggio i cittadini dell’area Nord di Napoli presso l’auditorium dell’VIII Municipalità.
Alla presenza del Presidente della Municipalità, Carmine Malinconico, e degli assessori e consiglieri in carica, l’ex magistrato, che ha iniziato la propria carriera politica come assessore a Bologna nella giunta Cofferati, ha presentato sinteticamente il proprio progetto per la città e, nello specifico, per le periferie. Poco prima dell’incontro ho potuto rivolgergli alcune domande proprio in relazione a questo argomento.

Dottor Mancuso, perché oggi lei è qui in periferia, a Scampia?
“Non è la prima volta che vengo qui. Credo che sia fondamentale partire dalle periferie perché è qui che deve essere istituito e rafforzato il senso di comunità. Alle periferie vanno dati strumenti: le stesse risorse degli altri quartieri, la stessa qualità/quantità di servizi e diritti. E naturalmente anche la stessa quantità di doveri.”

Quelli che lei elenca sono obiettivi centrali per il territorio dell’area Nord di Napoli: come crede di poter operare affinché siano realizzati?
“E’ necessario integrare le periferie alla città affinché diventino tante città all’interno di una stessa area metropolitana. Nel caso di Scampia, ad esempio, c’è bisogno di potenziare i collegamenti con il centro puntando su un miglioramento dei trasporti e sul completamento dei lavori alla stazione della metropolitana.”

In quest’ottica, crede che anche il completamento della sede dell’Università sia uno degli obiettivi da realizzare?
“Certamente, l’università è un punto nevralgico. Potrebbe rappresentare un inizio, la possibilità di aprire al territorio nuove prospettive di cultura e lavoro. A Scampia sono molti i giovani laureati, il territorio è ricco di eccellenze: è sui giovani che bisogna puntare per contrastare la cultura criminale, quindi sul progetto dell’università, ma anche sul potenziamento delle scuole e dei servizi sociali.”

Ben disposto ad ascoltare i cittadini presenti all’incontro, Mancuso ha sottolineato la necessità di ristabilire un rapporto serio tra l’amministrazione pubblica e il territorio, specificando come la Municipalità sia preposta ad ascoltare la cittadinanza per potervi dare voce, focalizzando gli interventi politici sui bisogni concreti del territorio: “Lo Stato deve riappropriarsi delle periferie, valorizzandone le risorse e creando condizioni reali di sviluppo che contrastino le politiche dell’emergenza”.
Strumento di grande democrazia, che rende la cittadinanza partecipe della vita politica, le primarie danno la possibilità di scegliere il candidato dal quale maggiormente ci si sente rappresentati (ovviamente sempre attingendo alla rosa proposta dai dirigenti di partito della coalizione). Tuttavia, sembra una scelta difficile quella posta il prossimo week-end all’elettorato: sarà possibile scegliere tra ben cinque candidati e non c’è alcun dubbio che, vista la fama impopolare guadagnata dal centrosinistra in Campania con le ultime ondate di emergenza rifiuti, molti cittadini valuteranno principalmente i legami del futuro sindaco di Napoli con i governi locali degli ultimi anni piuttosto che i progetti politici proposti per la città. Del resto anche il candidato scelto “dal popolo delle primarie” avrà dinanzi a sé una sfida titanica: prima le elezioni, poi il mantenimento delle gravose promesse che oggi sembra così semplice enunciare ad una comunità ancora in attesa di un rilevante cambiamento politico e sociale.

Sara Di Somma

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