Cover bands: non solo tributi

Una cover band all’opera

Per chi non lo sapesse, c’è una differenza abissale tra la concezione di una cover band e un tributo ad un gruppo musicale. Quest’ultimo “omaggia” per filo e per segno un gruppo, eseguendo i brani pedissequamente come sound e come interpretazione come una sorta di piece teatrale, scegliendo gli stessi identici strumenti e la stessa attitudine nel suonare quel particolare strumento, immergendosi in tutto e per tutto nel personaggio. Inoltre non di poco conto è la presentazione, e quindi i costumi di scena restano una componente fondamentale.

La cover band è concepita più come un juke-box. Si presenta una scaletta legata ad un tema particolare e si presentano brani magari in chiave rivisitata, aggiungendo un tocco personale alla “cover”, in modo da dare qualcosa di proprio anche nell’interpretazione del brano, che puó essere suonato non per forza co la stessa strumentazione o gli stessi costumi del gruppo o artista autore del brano.

Una differenza dunque di fondo. Chi va ad ascoltare un tributo si aspetta , proprio come a teatro, di rivivere le stesse emozioni e la stessa attitudine del gruppo originale del quale si è appassionato.

Chi va ad ascoltare una cover band si aspetta di vedere uno spettacolo dove la curiosità verso l’interprete è la chiave fondamentale. Ad esempio incuriosirsi su un brano cantato con la voce magari particolare di quell’artista, che renderebbe il brano “personale” e “griffato” in maniera indelebile.

La differenza è tanta ma il fine è unico: suonare ed esprimere uno stato d’arte attraverso il quale si concepisce l’amore verso uno o più gruppi.

Chi comincia con tributi o cover bands, mette in moto un meccanismo che svolge il ruolo di “palestra” musicale, attraverso il quale l’artista capisce i propri limiti e mette in risalto le proprie qualità, in vista di una sua produzione di brani inediti.

Molto spesso questi inediti quindi hanno un seme nel genere musicale o nell’artista o gruppo che l’autore predilige. Le note sono solo sette ma la fantasia è infinita!

PATRIZIA DIOMAIUTO

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