Breve storia della chitarra

In principio fu un pizzico. La chitarra nasce molto probabilmente (ma non vi sono prove certe) attorno al 1400 d.C., ma i liutai europei cominciarono a produrne svariati esemplari solo a partire dal XVI secolo. Nel 1600 l’accordatura diventa quella che noi tutti conosciamo (La-Re-Sol-Si-Mi). Paesi come Francia e Inghilterra produssero i primi modelli con l’aggiunta del mi basso, dando vita alle classiche sei corde.

Nel XIX secolo la chitarra comincia a prendere la forma che noi tutti abbiamo in mente, specialmente la chitarra classica. De Torres creò casse più ampie che potessero dare risalto specie ai toni bassi, modellando quindi quello che sarà il futuro modello di chitarra classica spagnola. Successivamente, con l’avvento dell’ acustica, chitarra dalle corde di ferro anziché di nylon, nacque il problema, soprattutto negli anni ’70, di poter rendere il loro suono più “forte”: problema che si risolse grazie alla Ovation, ditta americana che per prima creò il modello di chitarra acustica elettrificata, applicando all’interno del ponte un pick-up a sei magneti.

La ricerca di potenza sonora portò alla nascita dei primi modelli di chitarra elettrica: si arrivò a capire che il miglior modo per mettere a segno l’obiettivo era quello di tornare ai magneti (i pick-up). Adolph Rickenbacker e George Beauchamp sono i veri padri fondatori di quest’arte.
Di lì a breve molti furono i padri putativi della chitarra elettrica, da Leo Fender a Les Paul, da Paul Bigsby a Marle Travis, ma fu il secondo ad avere l’ idea più innovativa di tutte.

Les Paul creò la prima “solid body”, superò il concetto del ponte vuoto dentro e diede alla chitarra un corpo chiuso e compatto, sul quale poter applicare uno o più pick-up. Un cameriere di fast food rivoluzionò per sempre il modo di concepire la chitarra elettrica, applicando all’interno di una chitarra acustica un fonorivelatore per giradischi e dandogli voce con il microfono di un telefono collegato ad una radio che fungeva da amplificatore. Un’idea che fu ripresa subito da Leo Fender, che diede anima e corpo alle celebri Stratocaster e Telecaster, sempre negli anni ‘50, dal suono riconoscibile e squillante, in completa antitesi con il suono corposo e avvolgente delle Les Paul. Fu la genesi di due correnti filosofiche e di pensiero ben distinte e separate. Era il 1952, e il mondo si preparava ad accogliere Elvis.

Marco Della Gatta

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