Casini e il ritorno del figliol prodigo

Casini ha raggiunto il suo scopo. La risibile compagnia di giro cui fa da segretario non ha smentito se stessa nel proporsi come salvatrice della patria. La debolezza del Pdl la si commisura proprio dalle entità delle  sue gomene di salvataggio che, come in questo caso, vogliono sostituirsi alla nave madre pur essendo solo canotti. Non mi piacciono queste alleanze, ma immagino che non se ne possa fare a meno. Comunque Casini ha di fatto scaricato Fini a meno che non faccia il doppio o il triplo gioco e questo da Casini sarebbe il minimo che ci si può aspettare. Forse sono servite anche le bacchettate di Bagnasco e C. per convincerlo e questo dà la misura di quanto sia un servo.

Sono certo che Berlusconi conosca molto bene i sui “polli”. Certo, potesse scegliere, farebbe sicuramente a meno di Casini, Lombardo e soci…che, fatti quattro conti, tornano con la coda fra le gambe facendo finta di patteggiare. E a Berlusconi non resta che incassare, cosi potrà continuare a governare, provare a completare le riforme ed accontentare Bossi con il federalismo, per poi ridimensionare il pur bravo ma indisciplinato Tremonti e riorganizzare a propria immagine il partito. Sta dimostrando accortezza e saggezza.

In conclusione, l’opposizione ha paura di elezioni anticipate, che favorirebbero solo Lega e PdL, e quindi sono disposti a tutto, anche a sorbirsi il Cavaliere per almeno un altro biennio  e chissà se non anche sul Colle. Ieri sera su LA7, Casini insisteva nel dire che lo fa per il bene del paese, intanto saltella di qua e di là dicendo sempre le stesse cose, basta che nell’inesistente terzo polo sia lui a dare le carte. Alla domanda della Gruber se parlava in nome della terza gamba ha risposto serafico, “Fini è con me”.

Adesso della figura del traditore non voglio parlare ma se lo scopo di  Bocchino e Granata era quello di portare la borsa a Casini devo dire che ci sono riusciti, congratulazioni. Questa volta destra e sinistra devono acquistare chiavi in mano da Casini e dai suoi soci senza scartare il pacco, con il rischio di fare la fine di quei tabagisti che compravano a Forcella stecche di sigarette che si rivelavano contenere nel migliore dei casi solo un mattone.

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