Intervista a Raffaele Giglio dei Gentlemen’S Agreement

Con i Gentlemen’S Agreement c’è sempre da sbilanciarsi in osanna e complimenti, un po’ perché ci piacciono, un po’ perché sono quei casi rarissimi di bands che cercano di portare avanti un discorso sempre originale e prendendo spunto da generi musicali un po’ bistrattati (come la musica Manouche che aveva come esponente massimo Django Reinhardt, vera leggenda Jazz a cavallo fra gli anni ‘30 e ‘40). Abbiamo fatto una chiacchierata con Raffaele Giglio, estrosa mente del gruppo, che passeggiando su immaginari calçada di Rio ci ha parlato un po’ del nuovo disco e del nuovo sound.

Allora Mr. Giglio, Vi avevamo lasciati con “Let me be a child” in mezzo alle balle di fieno e agli spaventapasseri, cosa è successo nel frattempo?

Dopo il nostro primo disco sono successe molte, ma moltissime cose! Abbiamo venduto tutte le copie del disco ! 160 concerti in 18 mesi, passando da una scomoda station-wagon ad uno scomodissimo furgone. Due tour in Francia, e nel mezzo un cambio decisivo di line-up, molto decisivo! Un videoclip, Blonde Country Girl, in rotazione su All Music ed MTV e tanta pre-produzione per il disco nuovo. Poi ancora live, registrazione di Carcarà, live, missaggio e ora siamo in attesa del nascituro! Dimenticavo, adesso abbiamo un furgone molto più comodo!

“Carcarà” è il nome del nuovo lavoro di casa Agreement. Da cosa nasce il nome, vi ha ispirato qualcosa o qualcuno in particolare?

Carcarà nasce da un libro che mi ha aperto la testa e ci ha ficcato dentro tutto il suo sapere. Il libro in questione si chiama “Verità Tropicale” scritto da Caetano Veloso. Una vera bibliografia su un mondo, non proprio sconosciuto (i miei ascoltano Bossa e Veloso da quando ero piccolo!), un ricettario su compositori, musicisti, cantautori del Brasile (sotto dittatura) degli anni ’60. Anche lì c’e stato un movimento musicale simile a quello occidentale degli anni 60/70, ma con le loro sfumature. E , insomma, nel libro si parlava di questa canzone “Carcarà”, cantata da Maria Bethania (sorella di Caetano Veloso), una melodia che subito mi ha rapito. Allora documentandomi, ascoltando, imparando bene la Bossa Nova come il Forro o la Batucada, ho scritto una storia che non c’entra nulla con la canzone in questione. Ho preso solo il titolo e ci ho ricamato un disco con  un unicum narrativo che si srotola dalla prima canzone fino all’ultima. Una storia di un “amor che a terminado” e l’incontro di Carcarà con…

Ho letto sul blog di Materia Principale che avete utilizzato vari strumenti per voi “nuovi” e provenienti da influenze musicali diverse ognuno dall’altro, quali sono stati quelli con i quali vi siete divertiti di più e come vi è venuto in mente?

Non volevamo utilizzare le stesse sonorità di “Let me be a child”, ma è accaduto così per caso! Avendo in casa un cubano(il marito di mia sorella), ho imparato a suonare il “Tres Cubano”, una chitarra tipicamente latina con tre corde doppie . Poi Gibbone, il nuovo elemento dei Gentlemen’S Agreement, è uno studioso di ritmi latini, specialmente brasiliani, e suona il Surdo, la Caixa, Agogo, Tambourim, Pandeiro. Abbiamo anche noi imparato a suonicchiare queste percussioni e così facendo ci siamo catapultati in pieno nel mondo adatto a Carcarà. Mentre Fabio Renzullo (Tromba/Armonica) e Antonio Gomez (Contrabasso) avevano suonato assieme in un gruppo di musica cubana. Il nostro batterista prodigio, Andrea De Fazio, si è immerso in questi ritmi con estrema naturalezza e li ha fatti suoi.

Come va col Manouche African Samba? E’ stata la nuova line-up del gruppo ad influire su questo nuova direzione oppure è stato il contrario?

Manouche African Samba è quello che mi viene in mente se devo descrivere i due ceppi dove, in questo momento di preparazione del nuovo spettacolo, i Gentlemen’S Agreement stanno attingendo. Ti spiego: Manouche per me è Django Reinhardt e le sue ritmiche, African Samba è, invece, un samba più vicino alle sue origini. Più accostabile a un gioco di ritmi ballabili scomposti, quasi come un rito, come se si volesse andare in “trance”, ma con la dolcezza del samba-cansao. La nuova formazione ha influito in questa scelta, ma prima c’è stata la volontà nostra, nello scrivere le canzoni di Carcarà, indirizzando tutto verso quei lidi.

Dove e quando potremo ascoltare il nuovo disco? Ci segnali qualche data interessante a breve termine per ascoltarvi?

Il disco uscirà sempre per l’etichetta “MATERIA PRINCIPALE”, la distribuzione sarà curata da Goodfellas, così come l’ufficio stampa. Mentre per i concerti l’agenzia booking che ci segue, Grinding Halt, sta lavorando per farci girare tanto per tutta la primavera e l’estate che verrà. L’art work è affidato ad un grande artista napoletano, Alessandro Rak, che sta ultimando in questi giorni sia il booklet e sia il primo video che verrà estratto dal nuovo disco “Carcarà”. Il disco uscirà in tutti i negozi agli inizi di Marzo, così come il nuovo tour. Mentre prima dell’uscita abbiamo due live, il 27/01 a Roma mentre il 28/01 a Caserta al Teatro Civico 14, per la rassegna “Cinema dal Basso”.

Ce lo fai un “IHH-AHH” a noi lettori de “La Rosa Nera”?

Preferisco, visto che ora dalla campagna ci siamo trasferiti al mare, dirvi e salutarvi con un bel: Holaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!

http://www.myspace.com/thegentlemensagreement

Marco Della Gatta

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