Nel mese in cui muore Antonio Sibillia, ecco affiorare Massimo Ferrero

Antonio Sibilia è un imprenditore e dirigente sportivo italiano.

Antonio Sibilia è un imprenditore e dirigente sportivo italiano.

E’ morto Antonio Sibillia, l’ultimo, ancora in vita, dei presidenti vulcanici del calcio provinciale anni ’80: altre figure memorabili (Rozzi, Anconetani, Luzzara, Massimino) hanno lasciato, da qualche tempo, questo mondo e il patron dell’Avellino si è spento alla bella età di novantaquattro anni.

Pareva davvero che questa genia (che ispirò il mitico e cinico Presidente Borlotti della “Longobarda”, nel film cult “Allenatore nel pallone”) fosse del tutto scomparsa.
Oggi giorno, infatti, i presidenti hanno spesso un atteggiamento diverso: alcuni sono stranieri (e quindi poco coinvolti emotivamente), altri sono facoltosi imprenditori (non sempre nati nella città delle squadre di calcio, che li vedono protagonisti) che semplicemente curano uno dei tanti affari, altri sono presidenti-tifosi ma abbastanza contenuti e altri ancora (seppur presenti in piccole realtà) ci tengono a mantenere l’aplomb generale.
Un caso forse raro è Adriano Galliani, di cui sono celebri le espressioni di esultanza in tribuna, che però (per ovvi motivi) non si è mai potuto definire l’incontrastato “padrone” del Milan.
Sotto questa coltre di uniformità, ecco che riecheggia una frase curiosa: “Moratti doveva cacciare il filippino”.
Chi l’ha pronunciata ? chi è costui?

Si chiama Massimo Ferrero ed è il nuovo presidente della Sampdoria: curiosamente si parla della squadra genovese, la cui tradizione di dirigenza è spesso moderata (a contrario, in parte, di quella genoana).
II lato fisico già fa la sua parte: bianco di baffi, barba, capelli scompigliati, di bassa statura e contraddistinto da uno sguardo quasi allucinato (un misto tra Beppe Grillo, un elfo e Charles Manson nel suo peggior sguardo assassino).
Al primo anno di dirigenza doriana, è balzato alle cronache per l’infelice (questo sia chiaro, a scanso di equivoci) frase riferita all’ex presidente interista Massimo Moratti, in presunto litigio con l’attuale dirigente indonesiano Erick Tohir.
in realtà l’esotico patron dell’Inter non è filippino ma indonesiano: questo non fa che confermare l’originalità di Massimo Ferrero, in un calcio di uomini dotti e francamente un po’ noiosi.

Fin da subito curiosa è la vera passione calcistica di Ferrero: difatti la squadra di cui è tifoso non è la Sampdoria (come sarebbe logico pensare) ma la Roma, ossia uno dei teams della città in cui nacque sessantadue anni fa.
Ferrero vide la luce nel quartiere popolare di “Testaccio”: proveniente da umili origini (suo padre era un controllore di autobus e la madre, un venditrice ambulante), l’uomo si può definire un “self made man” (anche in questo frangente si rivela una figura rara, nel presente).
Oggi giorno produttore cinematografico, egli è letteralmente partito dall’ultimo gradino del mondo del cinema: prima factotum, poi autista, attore (nel curioso ruolo di venditore di levrieri) direttore di produzione, organizzatore generale, produttore prima esecutivo e infine cinematografico.
Nel mondo patinato della capitale è conosciuto come “Er viperetta”: a quanto sembra non a causa di connotati negativi, ma per il modo in cui difese l’attrice Monica Vitti, da un uomo molto più alto e robusto di lui (seppur la spiegazione sembri un po’ leggendaria).
Evitando ovviamente miseri pettegolezzi, colpisce anche il suo matrimonio con Laura Sini, ereditiera nel campo caseario: coronato dalla nascita di ben cinque figli (un’ennesima rarità, riferita al suo personaggio).

Scalando i gradini dell’olimpo cinematografico è arrivato ad acquisire ben sessanta sale cinematografiche (alcune rastrellate dal fallimento di Cecchi Gori) ed è anche distributore cinematografico.
Tanto per non farsi mancare nulla, attraverso la FG Holding, ha addirittura acquistato la compagnia aerea di voli charter, “Livingston Energy Flight”.
Proprio la vicissitudine di questa compagnia aerea, annuncia un’ennesima curiosità di Massimo Ferrero.
L’individuo difatti non è uno stinco di santo, poiché ha alle spalle un processo per bancarotta fraudolenta (12 giugno 2014), terminato con la procedura di patteggiamento: dal 2010 è stata sospesa la licenza di volo della “Livingston Energy Flight”.
Curiosamente sempre il 12 giugno 2014 (la data del processo) ha rilevato gratuitamente, nelle mani di Edoardo Garrone, la squadra della Sampdoria: gratuitamente perché l’incredibile Ferrero si è accollato i debiti regressi della società, calcolabili in quindici milioni di euro.

Secondo questa breve biografia di Ferrero, si potrebbe pensare che la Sampdoria sia gestita male o in maniera disordinata: al contrario la squadra blucerchiata si sta confermando un’autentica sorpresa nella prima parte del campionato italiano di calcio.

Massimo Ferrero non finisce mai di stupire e, come disse il compianto maestro Roberto Pregadio della trasmissione “La Corrida”: “ e non è finita qui”.

Rey Brembilla

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