Napoli umilia i bianconeri e trionfa in coppa Italia

Il Napoli vince la sua quarta coppa Italia della sua storia  il primo trofeo raggiunto dalla gestione De Laurentiis

La vittoria in Coppa Italia contro la Juventus ha reso meno amaro il finale di stagione dei partenopei. La vittoria permetterà il prossimo anno di giocare in Europa League senza passare dai preliminari e riempire una bacheca che da ventidue anni non vedeva più un trofeo. Gli azzurri hanno dimostrato che quando sono in palla e concentrati possono tranquillamente competere con chiunque. Il club di De Laurentiis alla fine di questa stagione calcistica ha battuto: Chelsea (campioni d’Europa), Manchester City (campione d’Inghilterra) e Juventus (campione d’Italia). Vittorie di prestigio tenendo conto che nella squadra campana non giocano campioni del calibro di Messi o guru della panchina come Mourinho. La società ha buttato una grande occasione. Il campionato di serie A è stato fra i più mediocri degli ultimi quindici anni. La Juventus ha vinto sfruttando la migliore condizione atletica senza le coppe , il Milan è stato portato avanti dal solito Ibra ma falcidiato da una serie incredibile d’infortuni, Inter e Roma hanno fallito miseramente.

Gli azzurri con una campagna acquisti azzeccata potevano tranquillamente competere per il titolo. Il mercato sta diventando un vero handicap. Ogni anno la società cerca di scovare nuovi diamanti grezzi che a fine stagione si dimostrano fondi di bottiglia. Ai giovani di belle speranze il Napoli cerca di scovare anche uomini di spessore per il salto di qualità, sbagliando anche questi. Inler e Dzemail dovevano portare fosforo e sostanza al centrocampo ma hanno fatto vedere pochissimo, per non parlare di Britos, Fidelleff e Fernandez autentiche meteore.

Agli acquisti sbagliati aggiungiamo le scelte tattiche di Mazzari. Il tecnico toscano ha logorato fisicamente e mentalmente i titolari. Quanti punti sono stati persi per giocatori fuori forma come Campagnaro, insistendo su altri come Zuniga non provando mai valide alternative al modulo base? Misteri che neanche Sherlock Holmes potrà mai risolvere. I partenopei stanno ora per perdere Lavezzi, l’uomo cardine del gioco. Le sue accelerazioni, i suoi dribbling ubriacanti e i suoi gol mangiati sono stati la gioia e dolori dei tifosi del Napoli. La vendita di Lavezzi è l’esame di maturità per tutto l’ambiente partenopeo. La prossima stagione potrebbe segnare il destino futuro della squadra. Il prossimo campionato sarà ancora di transizione. Milan, Inter, Roma devono rifondarsi e la Juventus avrà la Champions. Il Napoli ha possibilità di provare a vincere lo scudetto. Bisogna rifondare la difesa con elementi duttili e sicuri, trovare a centrocampo due frecce sulle fasce che sanno anche crossare, un metronomo di centrocampo e soprattutto un nuovo Lavezzi che sotto porta sia più freddo . Certo si dovrà aumentare il tetto d’ingaggio, recedere sui diritti d’immagine e sperare che Mazzarri (se rimanga) sia più malleabile nel modulo da usare e nei cambi da fare a partita in corso. Ma se dopo ventidue anni abbiamo rivisto la Coppa Campioni e alzata una coppa perché non sperare?

Ciro Florio

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