Mick Jagger, la “rolling stone” della storia del rock

Una foto di Mick Jagger oggi, a quasi settant’anni.

Certe stelle non si spengono mai. Nemmeno a distanza di cinquant’anni, nemmeno se superate in brillio dalla luce di altre stelle nascenti. E quando poi, a far brillare il tuo nome ci sono titoli come “Satisfaction“, “Jumpin Jack Flash“, “Simpathy For The Devil” e “Paint It Black“, contenuti in album come “Beggar’s Banquet” o “Let it Bleed”, canzoni che hanno fatto la storia del rock, allora quella luce è davvero sempiterna. E non basterà l’abdicazione a una dieta vegetariana e a una vita sportiva ad offuscarla.

A quasi settant’anni Mick Jagger conserva intatto quel fascino da rockers ribelle e maledetto che ha fatto innamorare di lui un’intera generazione di donne più o meno belle, più o meno famose. Madonna, Angelina Jolie, Linda Ronstadt, Uma Thurman, Carla Bruni, Tina Turner. Sono solo alcune delle star cadute nella rete della seduzione di Mick Jagger. Nomi illustri in un harem che conta oltre 4mila conquiste. Donne, ma anche uomini, tra cui spicca il nome (chiacchierato) di David Bowie. Che pare avesse un’ossessione (ricambiata) per il leader dei Rolling Stones.

Storie raccontate nell’ultima biografia fotografica, “Mick – The Wild Life and the Mad Genius of Mick Jagger” uscita il 10 luglio scorso per Sperling&Kupfer in Italia con il semplice titolo “Mick” per celebrare il cinquantenario di uno dei gruppi musicali che hanno fatto la storia della musica contemporanea. Storie di sesso, droga e rock’n roll che tracciano (molteplici) ritratti di un Mick Jagger carismatico, geniale, irresistibile. Mick Jagger nasce a Dartford, Inghilterra, il 26 luglio 1943. Alla scuola elementare incontra Keith Richards, chitarrista e altro membro storico dei Rolling Stones, ma il loro rapporto si consolida solo negli anni della scuola superiore, durante i quali la passione per la musica, scoperta negli anni delle medie, sfocia nell’ambizioso progetto della band che ha segnato il percorso del rock dagli anni ’60 fino agli anni ’80, in competizione storica con i Beatles, baronetti del rock dalle sonorità molto più pure e lineari rispetto a quelle “sporche” e diversamente contaminate dei Rolling Stones, quando una profonda crisi spinge Jagger a tentare la strada da solista, senza riscuotere però lo stesso successo.

Riconosciuto come uno dei maggiori seduttori del panorama rock, Mick Jagger incarna il prototipo del “bello e dannato” che ancora oggi conserva intatto il suo fascino. Reduce di ben tre matrimoni e padre di cinque figli, oggi Mick Jagger si è ritirato a una vita tranquilla e si è dato al collezionismo, investendo in opere d’arte (Andy Warhol, Giorgio De Chirico e Richard Hamilton tra gli altri) un patrimonio che si vocifera di oltre 400 milioni di dollari. Una leggenda vivente che dopo mezzo secolo non smette di ammaliare il mondo.

Giuliana Gugliotti

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