La Kryptonite nella borsa, Ivan Cotroneo e la sua Napoli anni ‘70

La Kryptonite nella borsa è prodotto da Indigo Film in collaborazione con Rai Cinema

Effervescente, piena di vita, misteriosa. E’ la Napoli che Ivan Cotroneo ha conosciuto quando era un bambino, non la Napoli di oggi maleodorante e immersa nella spazzatura, ma una città sospesa tra tradizione e futuro e dove tutto può succedere se ci credi davvero. Ed è nella stessa Napoli del 1973 che il piccolo Peppino vive e cresce tra genitori assenti, nonni vecchio stampo, pulcini trattati da animali di compagnia, zii festaioli e stravaganti, e un cugino picchiatello che si aggira per il quartiere con calzamaglia blu e una mantellina rosa da parrucchiere, terrorizzato all’idea di un incontro ravvicinato con la Kryptonite verde.  Peppino Sansone (Luigi Catani) ha nove anni, due grandi occhi azzurri nascosti da spessi occhiali neri e un’affollata e bizzarra famiglia che forse oggi definiremmo disfunzionale, ma che allo sguardo miope e trasognato di un impacciato bambino degli anni ’70 è solo un po’ scombinata. Quando la mamma di Peppino, Rosaria (Valeria Golino) si ammala di depressione perché ha scoperto che il marito Antonio (Luca Zingaretti) la tradisce,  il bambino viene affidato ai suoi due zii hippie Titina (Cristiana Capotondi)  e Salvatore (Libero De Rienzo) che catapultano il nipote nel trasgressivo mondo della Swingin’ Naples degli anni ’70, fatto di feste in scantinati a base di alcol e lsd, collettivi femministi, nudità, e comunità greche che ballano il sirtaki per strada.  Oggetto di scherno dei compagni di scuola, il migliore amico di Peppino è il cugino Gennaro che quando muore, torna in vita nella fantasia del bambino con le sembianze di un Superman scassatello, un po’ mentore e un po’ coscienza, che lo aiuterà a comprendere meglio il mondo dei grandi.

L’esordio alla regia di Ivan Cotroneo, già apprezzato scrittore e sceneggiatore di successo, è stata la vera sorpresa della sesta edizione del Festival del Film di Roma dove il film – presentato in concorso – ha convinto tutti stampa e pubblico grazie all’ottima performance di tutto il cast da Valeria Golino, Cristiana Capotondi, Luca Zingaretti, Libero De Rienzo, ai giovani esordienti Luigi Catani e Vincenzo Nemolato. Non è mai facile adattare per il grande schermo un romanzo, l’insidia maggiore di simili operazioni è tradire l’originale per dar vita a un prodotto che strizzi furbescamente l’occhio al pubblico. Non è questo il caso de La Kryptonite nella borsa, una commedia sincera, tenera e affettuosa che forse deve tutto proprio all’empatia e alla delicatezza con cui il regista-sceneggiatore, nonchè autore del romanzo omonimo, coccola i suoi personaggi. Originale e un po’ surreale, La Kryptonite nella borsa è una boccata di aria fresca nel panorama un po’ ripetitivo della commedia all’italiana perché riesce laddove molti altri falliscono: intrattenere con leggerezza e garbo insegnandoci quanto sia importante affrontare con ironia anche le brutture della vita, come la morte, la depressione o il non sentirsi accettato dagli altri.

Sullo sfondo di una Napoli dalle atmosfere Seventies, ricostruite con rigore e accuratezza dalla fotografia accattivante di Luca Bigazzi, dalle scenografie vintage di Lino Fiorito, dai costumi colorati e psichedelici di Rossano Marchi e da una colonna sonora trascinante che spazia dalle musiche originali di Pasquale Catalano a brani di repertorio dell’epoca (Peppino Di Capri, Mina, Iggy Pop, Dalida, fino a These boots are made for walking riarrangiata dai Planet Funk), Ivan Cotroneo dirige questa storia di formazione corale dove tutti i personaggi vivono nello scontro tra il sogno e la realtà, e chi più chi meno, riescono a cavarsela trovando a fatica la propria felicità. La chiave di svolta di questo percorso, nonché la morale di tutto il film è affidata alle parole di Gennaro Superman. Dopo la sequenza più bella e visionaria di tutto il film –  il volo fantastico sopra una Napoli notturna e bellissima sulle note di Life on Mars di David Bowie –  tocca infatti a quel Superman coi poteri traballanti aprire gli occhi al bambino: la tua forza è essere un esemplare unico gli dice, sii sempre te stesso, segui la strada che più ti somiglia e non vergognarti di essere diverso. Peppino capisce poco di quello che gli dice Gennaro, dopo tutto è ancora un bambino che vuole continuare a sognare. Lui ancora non lo sa, ma un giorno quando sarà grande quelle parole lo aiuteranno a sconfiggere la sua kryptonite e a spiccare finalmente  il suo volo sul mondo.

LA KRYPTONITE NELLA BORSA – Trailer Italiano

Enrica Raia

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