Emanuele Calaiò, il ritorno dell’arciere

Nella sua nuova avventura azzurra il bomber Emanuele Calaiò dovrebbe indossare il numero nove sulla maglia

Il Napoli batte con un secco tre a zero il Palermo dei freschi ex Aronica e Dossena. Maggio (la sua terza rete di fila), Inler (botta paurosa da 25 metri) e Insigne sono stati i marcatori della giornata. Vittoria importante grazie al contemporaneo pareggio a Parma della capolista Juventus, che non è andata oltre l’uno a uno al Tardini. Con questi tre punti i partenopei si portano a meno cinque dalla vetta, meno tre se giovedì 17 gennaio la società si vedrà togliere i due punti di penalizzazione dalla Corte di Giustizia Federale per il tentativo di combine non avvenuta nel match Sampdoria – Napoli del 2010 e annullata la squalifica di sei mesi per Cannavaro e Grava. Questa sentenza deciderà anche le prossime mosse del mercato di gennaio del club. In caso di appello respinto la società azzurra dovrà trovare un sostituto per Cannavaro. I nomi più gettonati sono: Astori del Cagliari, Neto del Siena e Silvestre dell’Inter.Intanto dopo le partenze di Dossena e Aronica a Palermo, siamo agli ultimi dettagli per la partenza di Vargas in direzione Gremio, ma continua a sperare il San Paolo .

Sono arrivati all’ombra del Vesuvio: Armero esterno colombiano da Udine e la punta Calaiò dal Siena. Il colombiano ha ventisei anni ha esordito nel l’América de Cali collezionando 144 presenze e 8 gol e vincendo un titolo nazionale nel 2008. Dopo quattro anni passa ai brasiliani del Palmeiras dove colleziona 36 presenze, 24 presenze nel campionato Paulista e 19 presenze nelle coppe. Il 28 agosto 2010 passa a titolo definitivo all’Udinese, dove esplode tutto il suo talento. A gennaio passa al Napoli in prestito con diritto di riscatto. Calaiò invece ritorna a Napoli dopo otto anni trascorsi a Siena. Il giocatore cresciuto nelle giovanili del Torino, va prima a Terni e poi a Messina per farsi le ossa. Nel 2003 approda al Pescara, dove in settanta incontri segna ventotto reti. È comprato dagli azzurri nel 2005 e con le sue reti trascina dalla C alla serie A, il club di De Laurentiis. In quegli anni sulla panchina azzurra siede Reja, che non vedeva di buon occhio il talento di origini palermitane. Più di una volta il rapporto fra i due è stato sul punto di rompersi. Nel 2007 il Napoli torna in serie A alla prima di campionato in casa perde per due a zero contro il Cagliari. Il giocatore è messo in panchina per Zalayeta, gioca pochi match da titolare ma segnerà un’importante doppietta a Livorno che permette alla squadra di allontanarsi dalla zona retrocessione. Nel 2008 passa al Siena. Cinque anni di cui quattro nella massima serie e una in serie B. Nella società toscana diventa titolare inamovibile e capitano. Dotato di un buon sinistro, gioca come prima punta. Adesso il suo ritorno a Napoli, per fare il vice Cavani sfruttando le sue doti soprattutto con squadre che si chiudono a riccio.

Ciro Florio

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