Crowdfunding, musica, buone azioni e shatush

del

il crowfunding è usato sopratutto da bands emergenti in ambito musicale

E’ un po’ di tempo che una persona a me cara, in difficoltà economiche, data la precarietà del sistema-italia (questione di cui non discuteremo qui ed ora) desidera fare lo “Shatush” , questo strano nome indica una pratica di tintura per capelli graduale, insomma, avete presente le donne more, tinte di biondo che fino a poco fa correvano dal loro parrucchiere per evitare che la ricrescita fosse troppo evidente? Bene adesso la ricrescita non è più un problema estetico, anzi la si ricerca, stuoli di donne affollano i loro coiffeur per far finta di avere i capelli tinti male (ma di ciò non discuteremo qui ed ora). Mi piacerebbe davvero aiutarla ed allora mi sono informata un po’ in giro ed ho trovato la soluzione a questo ed a tanti altri problemi e porta il nome “Crowfunding”; leggiamo da Wikipedia: “Il crowd funding o crowdfunding (dall’inglese crowd, folla e funding, finanziamento) è un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone ed organizzazioni. È un processo di finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse.” Il primo ad utilizzare a pieno titolo questo sistema è stato Barack Obama, pagando parte della sua campagna elettorale così; notevole anche il progetto di raccogliere donazioni delle web community per acquistare il capolavoro rinascimentale Le tre grazie di Cranach da un collezionista privato. Consiglio il sito retedeldono.it cliccando accederete ad una serie di azioni ben promosse anche grazie agli hashtags su twitter per aiutare chi è veramente in difficolta: sostiene i bambini in attesa di trapianto epatico, supporta la precoce individuazione delle patologie e delle anomalie oculari, aiuta il Congo inviando cibo e beni di prima necessità etc.. Fin qui tutto bene ma il crowfunding è usato sopratutto in ambito musicale per cui molte bands emergenti , escono dal loro garage, presentano la propria musica (dopo aver superato una selezione) su un portale riconosciuto ed attraverso un biglietto da visita  ed  una campagna pubblicitaria sperano di potersi fare ascoltare, di piacere per far si ch i loro stessi fans li supportino  direttamente con un aiuto economico, nella pratica vengono anche definiti degli obiettivi e dei premi al fine di appesantire il gruzzoletto. E’ da un po’ che chi vive all’interno di quest’ambito sente un grosso ciralare a riguardo della prospettiva dal basso e chiestami una consulenza a riguardo ho aperto il sito di riferimento (fondato da uno dei componenti dei Marta sui tubi , presto alle glorie televisive con il prossimo  festival di Sanremo)  musicraiser.com e la prima cosa che mi è saltata agli occhi, oltre alle varie accattivanti foto di propaganda, son state: Gianni Maroccolo ha strasuperato la soglia prefissa arrivando a 27 mila 500 euro, Moltheni che ora si fa chiamare col suo nome di battesimo: Umberto Maria Giardini è lì in prima pagina con il suo “alto gradimento” . Non ho risposte in tasca ma mi domando quali siano i canoni d’accesso al programma , perchè donare soldi a chi già li ha, come mai dei musicisti/produttori recuperano denaro attraverso sistemi che dovrebbero proporre non a loro stessi ma ai loro pupilli, perchè non siamo più curiosi circa le cose nuove e paghiamo chi già “posside” , chi già “è”, chi già conosciamo e sopratutto perchè, allora questa mia amica  non potrebbe fare un crowdfunding par avere lo shatush? Informiamoci.

Fiorella fiorellaq Quarto

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