Calcio, l’Under 21 vince 3-2 in Svezia e si qualifica per gli Europei

L’Italia U21 si qualifica alla fase finale in Israele grazie al 3-2 di Kalmar. Le reti: Insigne-Florenzi, poi il par con Ishak e Hiljemark, all’87’ il sigillo di Immobile

Il futuro è dell’Italia. Quello prossimo, perché l’Under torna a giocare la fase finale di un Europeo dopo aver saltato l’ultima; e quello un po’ più lontano, perché qualità e personalità fanno ben sperare. Se i ragazzi hanno questi piedi e questa mentalità, la Nazionale è messa bene per anni. Prima di sognare in grande, comunque, meglio attenersi al presente. Che racconta di un successo emozionante in Svezia degli enfant terribles di Devis Mangia e di un pass per Israele ottenuto con merito. Giocando in attacco dall’inizio alla fine, pur avendo già vinto all’andata. Arrigo Sacchi, in tribuna, si stropiccia gli occhi.

IL PROBLEMA — Bella, ma… Piace, ma… Gioca bene, ma…. C’è sempre un “ma” di troppo a rendere un po’ meno dolci le analisi delle partite dell’Under 21. Nei primi 7 minuti si registrano cinque conclusioni verso la porta: non una che ci faccia sobbalzare dalla sedia. Arriva anche quella, sia chiaro: è il 16′ e De Luca di testa da due passi trova la manona di Johnsson. Poco, troppo poco: una squadra che mette alle corde l’avversario, che quasi sistematicamente (almeno nella prima mezzora) riesce a liberare un uomo che calci a rete, dovrebbe essere più incisiva. Se Immobile ha segnato due gol in campionato, Insigne uno e De Luca zero, del resto, non è un caso: il primo si muove tantissimo su tutto il fronte d’attacco proprio per liberare gli spazi ai suoi compagni, il napoletano a volte è un po’ troppo fumoso, l’atalantino è lo specchio fedele di questa squadra: bravo, ma….

NOTE LIETE — Detto che Johnsson deve compiere una sola prodezza in tutto il primo tempo per salvare la sua Svezia, c’è da dire che Bardi fa ancora meno. La difesa azzurra viene sorpresa solo al 17′ da un’incursione sulla destra del terzino Martin Johansson, bravo a pescare Ishak in area, a sua volta meno bravo nel “pescare” il corpo del portierino azzurro. Balla Frascatore nella circostanza, proprio come all’andata. Ma nel complesso il reparto contiene Celik, restando molto alto soprattutto nella prima parte, e trovando la validissima collaborazione della diga Marrone-Fausto Rossi in mezzo. Proprio il centrocampista del Brescia, unica novità rispetto a Pescara, è l’ago della squadra: chiude e riparte, continuamente senza sosta. Ma anche Florenzi, spostato a destra da Mangia, partecipa attivamente alle due fasi.

EMOZIONI — La ripresa è l’esatto opposto del primo tempo, perché dal 23′ in poi si contano gol ed errori difensivi in quantità. Per fortuna dell’Italia arrivano prima le reti, entrambe bellissime: il destro all’incrocio di Insigne (con sospetta deviazione di un avversario) quasi ad imitare il suo idolo Del Piero e il diagonale di Florenzi imbeccato da Marrone. Poi, però, ecco le distrazioni: Caldirola regala il 2-1 a Ishak, un improvviso rilassamento consente alla Svezia di trovare anche il pari con un gran tiro al volo di Hiljemark. A quattro minuti dal termine ci pensa Immobile, servito da Gabbiadini, a chiudere prima la contesa. Ed è il giusto premio per la nostra piccola grande Italia.

Fonte: Gazzetta.it

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